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Telecom e nomine, gli ultimi auspici renziani di Davide Serra

Davide Serra. E’ questo l’account giusto da seguire su Twitter per carpire e intuire umori, ambizioni e sfide del premier Matteo Renzi.

Sì, per sapere in anticipo le mosse del primo ministro occorre seguire il finanziere italiano di stanza a Londra, che il Telegraph ha di recente definito consulente sul settore bancario del governo inglese (quindi non solo consulente de facto e a titolo gratuito di quello italiano?…)

No, qui non si celia affatto. Basta scorrere i più recenti tweet del fondatore del fondo di investimento Algebris per conoscere come e quanto i consigli del Caimano siano seguiti, quasi pedissequamente, dal sindaco di Firenze diventato nel frattempo sindaco d’Italia senza passare dalle urne (salvo le urne delle primarie del Pd).

Serra, infatti, anche prima che Renzi andasse a Palazzo Chigi aveva consigliato diverse misure economiche: taglio dell’Irpef e aumento delle aliquote sulle rendite finanziarie; snellimento burocratico sui contratti di lavoro; dare ossigeno alle imprese con riduzione dell’Irap. Incredibile ma vero: esattamente le stesse misure approvate davvero (quelle sul lavoro con il decreto Poletti) o al momento solo annunciate (tutte le altre) dal governo dell’amico Matteo.

Dopo aver dato la linea in politica economica, ora Serra si dedica ad altro. E’ caldo il tema delle nomine dei vertici delle aziende partecipate o controllate dallo Stato, dove peraltro il premier aveva le idee ben chiare prima di diventare premier, come aveva sottolineato ripetutamente Formiche.net e come confermato anche da Emanuele Macaluso in questa intervista a Formiche.net.

In attesa di cinguettii su Eni, Enel, Poste e Finmeccanica, il finanziere dalla City si esercita su Telecom: il Tesoro non ha un ruolo nell’eleggere il consiglio di amministrazione, ma ad aprile si terrà l’assemblea in cui si fronteggeranno i grandi azionisti riuniti in Telco che sostengono Giuseppe Recchi (ora all’Eni) alla presidenza, a differenza della cordata Findim-Asati che punta a un ruolo di spicco per Vito Gamberale nell’ambito di una strategia spiegata a Formiche.net da Franco Lombardi, presidente di Asati, l’associazione che rappresenta i piccoli azionisti di Telecom Italia.

Il renzianissimo Serra non ha dubbi: forza Recchi, abbasso Gamberale.

 


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