La vita dei Rifiuto Urbano (RU) è regolamentata da una porzione scritta ad hoc (la parte quarta) del Testo unico per l’ambiente: più di un centinaio di articoli dedicati ai rifiuti ed in particolare ai rifiuti urbani; e poi decreti, circolari e atti diversi che hanno apportato al quadro complessivo numerose modifiche, formando talvolta un intreccio inestricabile.
CHE COS’E’ IL RIFIUTO URBANO
Il rifiuto viene definito come: “qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore si disfi o abbia l’intenzione o abbia l’obbligo di disfarsi”. I rifiuti, quindi, sono tutto quanto risulta di scarto o avanzo dalle più svariate attività umane. I rifiuti sono classificati, secondo l’origine, in rifiuti urbani e rifiuti speciali e, secondo le caratteristiche di pericolosità, in rifiuti pericolosi e rifiuti non pericolosi.
QUALCHE ESEMPIO
Sono RU: i rifiuti domestici anche ingombranti, provenienti da locali e luoghi adibiti ad uso di civile abitazione; i rifiuti non pericolosi provenienti da locali, assimilati ai rifiuti urbani per qualità e quantità, i rifiuti provenienti dallo spazzamento delle strade; i rifiuti di qualunque natura o provenienza, giacenti sulle strade ed aree pubbliche o sulle strade ed aree private comunque soggette ad uso pubblico o sulle spiagge marittime e lacuali e sulle rive dei corsi d’acqua; i rifiuti vegetali provenienti da aree verdi quali giardini, parchi e aree cimiteriali; i rifiuti provenienti da esumazioni ed estumulazioni, nonché gli altri rifiuti provenienti da attività cimiteriali.
I RIFIUTI SPECIALI
Sono rifiuti speciali: i rifiuti da attività agricole e agro-industriali, i rifiuti derivanti dalle attività di demolizione, costruzione, nonché i rifiuti che derivano dalle attività di scavo, i rifiuti da lavorazioni industriali, i rifiuti da lavorazioni artigianali, i rifiuti da attività commerciali, i rifiuti da attività di servizio, i rifiuti derivanti dalla attività di recupero e smaltimento di rifiuti, i fanghi prodotti dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque, dalla depurazione delle acque reflue e da abbattimento di fumi, i rifiuti derivanti da attività sanitarie.
RECUPERO, RICICLAGGIO E RIUTILIZZO
Il rifiuto può cessare di ritenersi tale quando è stato sottoposto a un’operazione di recupero, incluso il riciclaggio e la preparazione per il riutilizzo, e cioè quando la sostanza o l’oggetto è comunemente utilizzato per scopi specifici o esiste un mercato o una domanda per tale sostanza o oggetto, la sostanza o l’oggetto soddisfa i requisiti tecnici per gli scopi specifici e rispetta la normativa e gli standard esistenti applicabili ai prodotti e quando l’utilizzo della sostanza o dell’oggetto non porterà a impatti complessivi negativi sull’ambiente o sulla salute umana.
Il RU può essere costituito da rifiuti pericolosi e non: plastica, carta, cartone, scarti alimentari, farmaci, presidi sanitari, scarti da giardino, medicinali, cocci di piatti in ceramica e porcellana, vetro, ecc. La sua reale composizione però è molto eterogenea, dipende da una serie di fattori e può essere opportunamente selezionata alla fonte. Oggi, il tipo e la natura dei rifiuti che possono essere separati sono: organico, carta, vetro, plastica, metallo, legno, RAEE (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche), altri ingombranti, tessili, farmaci, contenitori tossici/infiammabili, batterie ed accumulatori, vernici, inchiostri ed adesivi, oli vegetali ed oli minerali, ecc.).
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