Bene, bravi, bis. E ora avanti tutta con il Centrodestra Popolare.
La lista unitaria per le Europee del 25 maggio tra Nuovo Centrodestra, Udc e Popolari per l’Italia – auspicata e invocata da Formiche.net tra perplessità, mugugni e qualche ilarità – è adesso realtà. Ma siccome non siamo organici ad alcun movimento o partito – e quindi liberi da appartenenze e opportunismi – intravvediamo già qualche inerzia e qualche piccolo cabotaggio.
Riconosciamolo: il progetto di alto profilo per costruire in Italia un vero e largo Centrodestra Popolare, che non può non essere considerata la Casa anche di militanti e simpatizzanti di Forza Italia, rischia di arenarsi alle Europee. C’è già qualcuno che si fa intervistare dai giornali per dire che non vanno rottamati i partiti che stanno dando vita alla lista tripartita per le Europee; c’è qualcuno che pensa di incamerare il 4 per cento e passa, e così preservare asfittiche burocrazie partitiche; e c’è già ipotizza evanescenti federazioni che congelino movimenti, partiti, capi e capetti.
Diciamolo chiaramente: la lista unitaria alle Europee – qualunque sia il risultato – è solo il primo mattone per costruire la Casa unica e accogliente del Centrodestra Popolare e riformatore. Fin da subito – fin da domani – si deve lavorare innanzitutto per gruppi parlamentari unici alla Camera e al Senato. E dal 26 maggio si devono porre le basi – programmatiche e organizzative – per il partito unitario di centrodestra, aperto e non ostile a Forza Italia. Il movimento berlusconiano, infatti, non potrà non far parte del Centrodestra popolare e riformatore alle prossime Politiche.
Il resto sarebbe solo fuffa. Fuffa elettorale.