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Ecco cosa unisce Grillo e la minoranza Pd per azzoppare Renzi

C’è una maggioranza alternativa sulle riforme che si profila a Palazzo Madama. Mentre l’asse tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi per ora regge, è dalla minoranza Pd che arrivano i problemi per il governo.

I 22 senatori guidati da Vannino Chiti che hanno presentato un ddl costituzionale non cedono alle pressioni della maggioranza renziana. “Il nostro testo resta sul tavolo e non si tocca – fa sapere Corradino Mineo – non vogliamo spaccare il partito ma dare il nostro contributo”.

LEGGI IL DDL DI VANNINO CHITI

Elezione diretta dei senatori, riduzione del numero dei parlamentari, attribuzione alla sola Camera del rapporto fiduciario con il governo e della parola finale sulla gran parte delle leggi, i punti cardine del ddl. Punti che si avvicinano a quelli proposti nel tempo dal M5S. Ed ecco che potrebbe scattare l’intesa. Come fa capire il capogruppo M5S Vincenzo Maurizio Santangelo: “Il testo Chiti ricalca di fatto la nostra proposta. Come faremo a votare contro?”. Anche se una nota del Movimento assicura che “la posizione dei 5 stelle sarà decisa dopo un dibattito e un voto della Rete”.

In Senato però c’è già chi fa i conti: “Quelli del M5S sono 40 – spiega uno dei 22 Dem – e se i loro voti si sommassero ai nostri si arriverebbe a 62, senza contare i dissidenti grillini che sarebbero circa una decina. Se poi anche FI dovesse dire “no” al testo del governo non saprei mica come si potrebbero mettere le cose…”.



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