I Popolari per l’Italia non aderiscono alla lista unica Ncd-Udc per le Europee. È questa la linea ufficiale del partito di Mario Mauro. Le perplessità e i malumori hanno finito per prevalere, anche se ciò non impedirà ad alcuni esponenti del movimento di correre nella lista promossa dai partiti capeggiati rispettivamente da Angelino Alfano e Lorenzo Cesa per il voto del 25 maggio. “C’è condivisione dell’orizzonte politico che il cartello comune tra Ncd e Udc rappresenta, quello del Ppe – spiegano fonti dei Popolari – per questa ragione ci saranno anche alcune candidature popolari in lista”. Tra i nomi ancora in via di definizione, sarebbe quasi certa la corsa del leader Mauro e anche il sottosegretario alla Difesa Domenico Rossi sarebbe in lizza.
Ma il nome dei Popolari non sarà della partita, come dimostra il logo presentato al Viminale dove scompare il loro riferimento, dato nelle indiscrezioni della vigilia, e compaiono Ncd, Udc, Alfano, il Ppe e lo scudo crociato. Lo ricorda il capogruppo dei Popolari alla Camera Lorenzo Dellai in un comunicato piccato in risposta all’intervista a Formiche.net di Lorenzo Cesa: “C’è una lista per le europee promossa da Udc e Ncd, alla quale i Popolari per l’Italia, come partito – pur seguendo con attenzione ciò che essa potrà rappresentare nel panorama delle forze italiane che si dichiarano aderenti al Ppe – hanno deciso che non ci sono le condizioni per aderire e
per questo non vi figura il loro simbolo”.
Dellai fa notare anche che “non c’è alcun ‘cantiere partito’ che veda assieme Ncd, Udc e Popolari per l’Italia finalizzato a costruire una novità politica nel campo del centro destra”. Precisazioni che rappresentano il fronte all’interno del partito che poco si riconosce nell’alleanza con Angelino Alfano e rivendica l’identità centrista, e non di centrodestra, dei Popolari. Su questo versante, si può contare anche Milena Santerini che ha scritto un tweet eloquente a riguardo: “Lista Alfano + UDC + @MarioMauro + eurodep PPE bene, ma non rappresenta Popolari Italia, che guardano al futuro @lorenzodellai @marioafrica”. Un cinguettio prontamente ritwittato dal sottosegretario agli Esteri Mario Giro che sembra quindi condividere questa linea. C’è poi chi come Gregorio Gitti spiega che tra Alfano e Renzi “non ho dubbi da che parte stare. Credo che si debba valorizzare la determinazione al cambiamento del segretario Pd” e propone al suo partito l’alleanza con i democrat.