Effetto Renzi anche su Scelta Civica. La calamita del premier attrae sempre più personalità e politici di vari movimenti, ma incontra anche perplessità. E’ anche questa una delle ragioni alla base della decisione di Alberto Bombassei, industriale e patron di Brembo, di lasciare la presidenza di Scelta Civica, il movimento fondato da Mario Monti.
Nella lettera di dimissioni che Bombassei ha inviato agli altri componenti di vertice di Scelta Civica si indicano chiaramente alcuni motivi di dissidio rispetto a recenti scelte del movimento che l’ex vicepresidente di Confindustria non ha condiviso: come la caduta del governo Letta, le modalità dell’ascesa di Renzi a Palazzo Chigi e pure la composizione dell’esecutivo sostenuto da Scelta Civica. O meglio, in quest’ultimo caso, il dimissionario presidente del movimento montiano fa notare che avrebbe auspicato diverse scelte rispetto a quelle compiute sia dal partito ora guidato dal segretario Stefania Giannini, ministro dell’Istruzione, sia dal premier Renzi. Bombassei avrebbe preferito per Scelta Civica presidiare per lo più i dicasteri dello Sviluppo economico e del Lavoro. Un riferimento critico, indiretto, al ministro Giannini?
Nelle recenti decisioni prese dal movimento montiano che Bombassei non ha condiviso ci sarebbe anche – seppure non citata – la scelta travagliata e controversa (come raccontato da Formiche.net) di sostenere alle elezioni europee del 25 maggio la lista liberal-democratica Alde promosso anche da Fare di Michele Boldrin e dal Centro Democratico di Bruno Tabacci. Una scelta che di fatto prefigura una prospettiva di collaborazione con il Pd renziano. D’altronde, non pochi montiani che ancora militano in Scelta Civica da tempo indicavano in Matteo Renzi una leadership riformatrice e liberale; tra questi si annoverano di sicuro Andrea Romano, Gianluca Susta e Mariano Rabino.
Bombassei, invece, non sarebbe di questo orientamento, tra l’altro in lieve dissenso rispetto a Monti. Questo non significa, comunque, che il presidente dimissionario di Scelta Civica sia pronto a seguire il cammino già intrapreso da altri esponenti di Scelta Civica, come il parlamentare Gabriele Albertini, già sindaco di Milano, che ha aderito al Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano e sostiene ora con passione alle Europee la lista unitaria fra Ncd e Udc come pilastro per un futuro centrodestra unitario, popolare e liberale, come Albertini ha spiegato a Formiche.net. Bombassei, invece, sarebbe ancora legato a una idea di terzietà del movimento montiano.
Ma non sarebbe solo legato a motivazioni di strategia politica la decisione di Bombassei di lasciare la presidenza del partito. Il patron della multinazionale Brembo sarebbe deluso dai modi di conduzione del partito che vede in posizione di rilievo non solo il coordinatore Giannini ma anche l’ex direttore di Italia Futura, Andrea Romano, l’ex europarlamentare del Pd, Gianluca Susta, ora in Parlamento con Scelta Civica, e Benedetto Della Vedova, ora sottosegretario agli Esteri.
Ecco la lettera originale con cui Bombassei si è dimesso dalla presidenza di Scelta Civica.