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Parte da Milano l’avventura europea di Verhofstadt con Giannini, Boldrin e Tabacci

E anche Scelta Civica, alla fine, ha trovato la pace rispetto al proprio schieramento alle elezioni europee rompendo ogni definitivo indugio e aderendo alla lista LibDem a sostegno dell’ex premier belga Guy Verhofstadt alla Commissione. Scelta Europea (questo è il nome della lista) vedrà unirsi SC, Fare, Ali, Centro Democratico e altre realtà liberali più o meno storiche.

APPUNTAMENTO MILANESE

Lo scorso sabato mattina tutta la classe dirigente di Scelta Civica si è data appuntamento in un auditorium milanese per presentare i propri candidati di punta e lo spirito con il quale il partito (ex?) montiano ha aderito al listone liberale per le prossime europee.

TEST NAZIONALE?

Si è parlato di Europa, come se, davvero e per la prima volta, gli italiani il 25 maggio prossimo fossero chiamati a esprimere un voto per dire quale Europa vogliono e in che modo l’Italia deve giocare il suo ruolo nel continente. Non è banale in un sistema politico autoreferenziale che continua a scambiare le elezioni europee per un test nazionale consegnando la rappresentanza del Paese a Bruxelles a figure senza il profilo adatto per far valere le nostre ragioni nelle istituzioni del continente.

L’EUROPA SECONDO GUY

A riprova della convinzione rispetto al carattere europeo della consultazione, ospite d’onore è stato il candidato alla Commissione del gruppo dell’ALDE (alleanza dei liberali e democratici europei), Guy Verhofstadt che con un italiano sicuro nella padronanza dei termini, ha arringato la platea su quale fosse, secondo lui, l’Europa del domani. Molti in platea lo ascoltavano rapiti (talvolta divertiti dalla pronuncia “fiamminga” di molte delle parole della nostra lingua) e in tanti hanno pensato che se ci fosse, in Italia, magari in RAI, un dibattito tra i candidati alla commissione (insieme a lui, il tedesco Schultz per i socialisti, il lussemburghese Junker per i popolari e il greco Tsipras per la sinistra), con ogni probabilità Guy, l’unico che parla in italiano e che ha dato prova di comprendere le questioni che affliggono il nostro Paese, vincerebbe e convincerebbe a man bassa tanti degli indecisi che ancora non sanno chi e se votare.

GLI INTERVENTI DEI BIG

Hanno poi parlato quasi tutti i “big” del partito e ognuno di loro ha dato uno spaccato della visione 100% liberale, 100% europeista, 0% CGIL e 0% berlusconiana (cit. Enrico Zanetti) di Scelta Civica. Tra questi il capogruppo al Senato Gianluca Susta che, forse anche per la sua rilevante esperienza come ex parlamentare europeo, si è speso con molta forza e particolare trasporto emotivo a favore dell’ALDE (la famiglia europea dei liberali), di Verhofstadt e del sogno europeista consegnatoci dal manifesto di Ventotene a cui Scelta Civica crede fermamente.

Andrea Romano, capogruppo alla Camera, nel suo intervento ha invece insistito sulla costanza della linea avuta dal movimento fin dalla sua nascita: “Un’Italia più europea e una Europa più italiana”, concetto ripreso anche da Pietro Ichino che l’ha declinato con la formula della “riforma europea dell’Italia”.

Benedetto Della Vedova, attuale sottosegretario agli Esteri, ha parlato dei numeri e di come l’Europa abbia fatto, dati alla mano, molto bene all’Italia (a iniziare dai risparmi in termini di riduzione dei tassi di interesse sul debito) e di quanto l’”incubo di una uscita dall’Euro” sia pericoloso per la nostra economia nazionale anche solo ad annunciarlo.

Un appassionatissimo neo responsabile organizzativo Mariano Rabino ha richiamato i dirigenti locali del partito che partecipavano all’assemblea a caricarsi dell’entusiasmo che questa nuova avventura esige puntando al “4% e oltre” come richiesto da un militante online citato dallo stesso Rabino.

Molti altri sono stati gli interventi (forse troppi, a detta di qualcuno), tutti comunque di deputati e senatori di Scelta Civica che hanno detto la loro.

UN FUORIPROGRAMMA GIOVANILE

Fuoriprogramma “originale” della convention è stato il discorso di Tommaso Sonno, classe 1988, dottorando europeo (studia in Belgio e Inghilterra), generazione erasmus, nonché animatore e presidente del Parlamento Europeo Giovani, una iniziativa che vuole sensibilizzare i giovanissimi (i ragazzi delle scuole superiori) al “sentimento europeo” e ai temi propri del dibattito pubblico continentale. Con un percorso politico che è iniziato nei giovani di Italia Futura e un approccio radicalmente liberale ed europeista, il suo intervento, particolarmente apprezzato dalla platea, è stato ripreso da molti di coloro che hanno parlato dopo di lui.

L’APPELLO DI GIANNINI

Tra questi Stefania Giannini, segretario del partito e ministro dell’Istruzione, che ha richiamato alla necessità di “più Europa” per consegnare, in primis alla “generazione erasmus” di cui Tommaso parlava, uno spazio di libertà e diritti che sappia corrispondere le loro aspirazioni.

L’obiettivo, come hanno ripetuto in molti, è chiaro: Stati Uniti d’Europa entro il 2025.



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