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Beppe Grillo sull’euro non è solo una guasconata

Ieri Beppe Grillo ha annunciato: no al fiscal compact o usciamo dall’euro.
Non è la solita guasconata del comico genovese, ma una proposta politica degna di considerazione, specie se collegata a ciò che su questi temi ha ampiamente esposto il Prof. Giuseppe Guarino sul suo “Un saggio di verità sull’Europa e l’Euro”.

Come ha rigorosamente dimostrato senza smentita alcuna, con l’approvazione del regolamento n.1466/97, “é stata lanciata la nuova moneta, l’euro, con una disciplina diversa da quella del Trattato, con un atto assolutamente privo della capacità di modificare un Trattato multilaterale, ratificato da tutti gli Stati membri”, è evidente che ci troviamo da quindici anni di fronte a quella che Guarino ha definito “una falsa moneta”.

Lapidaria la risposta che il prof Guarino a una domanda dell’intervista concessa a “Milano finanza” del 4.1.2014 (vedi ultimo capitolo riportato nel libro di Guarino:”Cittadini europei e crisi dell’euro”-Editoriale scientifica: ” Dal Fiscal compact si può del tutto prescindere. Stabilisce esso stesso di applicarsi nei limiti in cui sia conforme ai Trattati europei. Non è conforme al TUE, ad Amsterdam, a Lisbona. Quindi non si applica”.

Beppe Grillo, dunque, non è in solitaria compagnia, così come non lo é quanto all’idea di uscire dall’euro.
Come sostiene Guarino, il diavolo ha fatto le pentole ma non il coperchio e, fortunatamente, una via di uscita esiste. L’Italia con Spagna, Grecia e Portogallo, cui si potrebbe/dovrebbe aggiungere anche la Francia, potrebbero entrare a far parte degli Stati appartenenti all’Unione europea in deroga e dar vita a una moneta comune dell’area meridionale europea. Ciò è una clausola espressamente prevista dal TUE (Maastricht).

Non è una boutade, né una semplice minaccia, ma una concreta proposta di politica estera, economica e finanziaria su cui sarebbe il caso di ragionare da parte delle principali forze politiche.

E, invece, si è preferito nominare senatore a vita il prof Mario Monti e Emma Bonino al ministero degli esteri, proprio i due politici che nel 1997 parteciparono alla redazione di quell’illegittimo e nullo regolamento 1466/97 origine di tutti i mali dell’Europa e causa dell’annullamento della stessa democrazia in Italia. Ciò si è verificato perché si sono annullati i poteri degli Stati di avere una propria politica economica o di indebitarsi( come previsto dal TUE), eliminando in tal modo il presupposto della democrazia. Si sono prodotti danni enormi in quasi tutti i Paesi europei la cui responsabilità va fatta risalire agli obblighi imposti sia agli Stati che agli organi dell’Unione.

Un autentico “colpo di Stato”, come lo ha definito il Prof. Guarino nel suo saggio, del quale, chi concorse a determinarlo, compresi i presidenti del consiglio e ministri degli esteri dell’epoca, dovrebbero essere chiamati a rispondere per “attentato alla Costituzione”. Anche una “class action” da parte dei cittadini italiani colpiti ingiustamente dalle conseguenze economiche, finanziarie e sociali di quei provvedimenti illegittimi, potrebbe essere intrapresa per por fine a questo continuo stravolgimento non solo delle nostre norme costituzionali, ma degli stessi Trattati sottoscritti a livello europeo.

Ettore Bonalberti
www.lademocraziacristiana.it
www.insiemeweb.net
www.don-chisciotte.net



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