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India, cosa cambia per i Marò con la vittoria di Modi

Dopo 36 giorni di votazioni le elezioni in India sono terminate. I primi risultati danno in vantaggio Narendra Modi e mandano all’opposizione il governo uscente. Molte cose cambieranno nella vita politica del Paese asiatico e forse anche nella vicenda di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone.

L’ITALIANITÀ DI SONIA GANDHI
Secondo l’Ansa, alcuni analisti imputano l’impasse al “fattore Sonia”, ovvero all’italianità del leader dell’India Sonia Gandhi. Altri sostengono che con il cambio di esecutivo “potrebbe essere più facile trovare un compromesso, una via d’uscita alla vicenda che ormai sta raggiungendo i 27 mesi”.

FUORI DALLA CAMPAGNA ELETTORALE
Non è ancora dato a sapersi se l’arrivo al potere di Modi aiuterà o meno i due militari italiani. Certo è che le tensioni diminuiranno una volta finita la campagna elettorale. In un’intervista pubblicata oggi sulla Stampa, Stefano Silvestri, analista di politica estera e direttore di “Affari Internazionali”, ha spiegato che la vittoria di Modi non influenzerà in maniera rilevante la condizione dei Marò. “Non credo ci sarà un grande effetto. La vera grande novità, anche sotto il profilo del contenzioso con l’Italia, è anzitutto che le elezioni abbiano avuto luogo, perché in tutta evidenza cesseranno le tensioni politiche che il lungo percorso elettorale ha comportato”, ha detto.

L’ULTIMA SPERANZA
Per il ministro degli Affari esteri, Federica Mogherini, il caso non è più bilaterale ma internazionale. Ma secondo Silvestri “il ricorso all’arbitrato è limitato a un dettaglio di legge, e non credo affatto ci convenga. È una questione molto complessa, il professor Natalino Ronzitti ha spiegato molto bene proprio su Affari Internazionali che ci converrebbe molto di più un vero e proprio negoziato, sostenuto dall’Onu e dall’Europa”. La speranza è che non essendoci più ministri che litigano tra loro si possa arrivare ad una soluzione in tempi brevi.



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