Ogni volta che un treno passava per la stazione di Vadnagar, una piccola cittadina di Gujarat, a ovest dell’India, Narendra Modi e suo padre si precipitavano vicino ai vagoni per vendere tè ai viaggiatori. Molti candidati alla presidenza indiana, come ad esempio Mani Shankar Aiyar del Congresso Nazionale Indiano, si sono riferiti con sarcasmo al passato del favorito alle elezioni. Ma Modi non ha mai rinnegato il suo passato, anzi. Durante tutta la campagna ha insistito che, a differenza degli altri leader dell’India, lui ha vissuto direttamente la povertà. Il carisma e l’umiltà di Narendra Modi, leader del partito dell’opposizione, Bharatiya Janata Party (Bjp), hanno giocato a suo favore. I primi risultati elettorali lo danno come vincitore.
OTTIMO AMMINISTRATORE
“Ho conosciuto Jimmy Carter, Bill Clinton e i due Bush. Modi supera in carisma tutti loro”, ha detto di lui l’analista americano Robert D. Kaplan. Laureato in Scienze politiche a New Delhi, Modi gode di una reputazione di bravo amministratore. Nello stato di Gujarat, dove è stato governatore nel 2001 e rieletto tre volte, si è guadagnato una buona reputazione per la gestione dell’economia regionale, per la sua capacità di negoziare con gli imprenditori e per vigilare sull’amministrazione della zona più industrializzata dell’India.
LA SCOMMESSA INDUSTRIALE
Secondo il sito The Christian Science Monitor, “nell’ultima decade lo stato di Gujarat ha registrato un forte aumento nella produzione industriale e agricola… imprenditori ed economisti locali segnalano con orgoglio che l’economia dello Stato ha superato quella del resto del Paese”. La rivista internazionale sostiene che la chiave del successo sono stati i cambiamenti strutturali introdotti da Modi. Il miglioramento del sistema idrico ed energetico, e la manutenzione di strade e autostrade, sono alcune delle iniziative che gli indiani hanno apprezzato di più.
GLI INIZI NELLA ESTREMA DESTRA
Tra i punti deboli di Modi c’è il primo gruppo politico nel quale è stato militante: Rashtriya Swayamsevak Sangh (Rss), un’organizzazione di estrema destra che è stata paragonata dal Guardian a milizie naziste.
In un articolo dal titolo Priyamvada Gopal, Modi ha detto che i rifugi di musulmani sono “fabbriche per fare bambini”. I suoi oppositori lo accusano di tendenze autoritarie e fasciste, ma è stato assolto nell’indagine sulla strage di musulmani a Gujarat nel 2002.
LA MOGLIE NASCOSTA
Il vero scandalo che ha coinvolto Modi riguarda la moglie Jashodaben Chimanlal. La donna, 62 anni, vive a Ishwarwada Mehasana, al nord di Gujarat, lo Stato più occidentale dell’India. È un’insegnante in pensione e vive con 167 euro al mese. Modi e Chimanlal si sono sposati a 18 anni, ma tre anni dopo lui ha deciso di abbandonarla per continuare la sua vita con il gruppo di estrema destra Rss. Fino allo scorso 16 maggio aveva sempre negato di avere una moglie perché tra i due non c’è nessun tipo di contatto.
IL LEADER PIÙ SOCIAL
Secondo la rivista India Today, “Modi è uno dei politici di più tendenza in India. È stato il primo ad avere un blog e ha sempre un buon aspetto”. Durante la faticosa campagna elettorale, in un solo giorno Modi è riuscito ad essere presente in 100 posti diversi grazie a ologrammi che hanno catturato l’attenzione dei votanti. In più, ha chiesto ai cittadini di fare proposte di riforme e provvedimenti attraverso Twitter.