Un convegno sul tema Un’altra Europa è possibile ha consentito a tre personaggi politici dell’attuale diversificato schieramento centrista – Pier Ferdinando Casini, leader dell’Udc; Gaetano Quagliariello (coordinatore nazionale del nuovo centro destra) e Giovanni Toti (consigliere politico del leader di Forza Italia Silvio Berlusconi) – non solo di esprimere il proprio giudizio sulla condizione di un’Europa estremamente divisa, in preda a sussulti nazionalistici e secessionistici non sottostimabili e alla persistente assenza di una unità politica europea, ma di interrogarsi sul futuro prossimo di ciascuna formazione dopo il voto del 25 maggio.
Ad assumere l’iniziativa di invitare gli autorevoli interlocutori a ipotizzare un serio ripensamento generale delle formazioni di centro e a progettare un’eventuale, non impossibile riconciliazione generale, è stato Casini, il più anziano ma anche il più esperto. Nelle sue ascendenze Casini può vantare: una lunga presenza nella Dc che contava; la centralità del suo Ccd nell’alleanza storica con Forza Italia del 1994, in dissociazione dai postdemocristiani spostatisi a sinistra anche se molti di loro provenivano dalla destra clericale; la presidenza della camera dei deputati nel quinquennio berlusconiano; e, soprattutto, la presidenza dell’Internazionale democristiana e il forte prestigio che mantiene nell’ambito del partito popolare europeo, che ambisce a conquistare la maggioranza relativa dell’assemblea di Strasburgo che sortirà dal voto di fine maggio.
Le intenzioni paiono ottime; le divisioni persistono ma non sono insuperabili; tutti hanno coscienza che, così come sono, non sono destinati a lussureggianti destini; mentre un vasto programma di riaggregazione potrebbe impegnare le migliori energie di tutti i gruppi centristi: compresi quanti non partecipano a questa guerra tra poveri che, uniti, avrebbero ancora molto da dire perché l’Italia esca dalla crisi economica, in primo luogo facendo risorgere, in un’Europa scombinata e a dominio burocratico-monetarista-materialista, lo spirito e la propulsione originari di Adenauer, De Gasperi e Schuman.