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Avanti con il cantiere di Centrodestra (con o senza Passera)

Vuole unire i moderati, ma dice peste e corna dei leader moderati. Disdegna la pletora di partiti nel centrodestra, eppure nel frattempo annuncia la nascita di un altro partitino. Stimmatizza i populismi dei leader, e si aggrappa a un leaderismo che dall’alto di un non partito e di zero competizioni elettorali dispensa pagelle e rimbrotti.

Di sicuro non manca l’ego a Corrado Passera, che ieri al Corriere della Sera ha annunciato (per l’ennesima volta, ma forse abbiamo sbagliato i calcoli) la sua discesa nell’agone politico con la sua Italia Unica. Appuntamento dunque al 14 giugno, come aveva anticipato Formiche.net. Ovviamente dopo le elezioni: il voto, per alcuni, è roba di bassa manovalanza, evidentemente.

Ecco i tre concetti clou di Passera nell’intervista a Dario Di Vico del Corriere della Sera.

La mia non è un’Opa sull’esistente, è una proposta aperta fatta a coloro che non si riconoscono nei populismi imperanti, incluso Renzi. Non siamo interessati a improvvisate federazioni di partitini, ma a costruire un movimento politico in grado di presentarsi da protagonista alle prossime scadenze elettorali. Anche sul programma siamo pronti ad un confronto del tutto aperto attraverso una consultazione via web“.

Il carattere del mio progetto è popolare nell’accezione europea del termine con forte iniezione liberale. Siamo per l’economia di mercato combinata ad una grande sensibilità sociale“.

Il ballottaggio tra Renzi e Grillo è dannoso perché entrambi non rappresentano la risposta giusta ai problemi degli italiani. Una grande parte dell’elettorato non sa chi votare. Alcuni si rifugiano in Renzi e Grillo per mancanza di alternative, per moltissimi Berlusconi è il passato remoto, Alfano e Casini il passato prossimo e manca una nuova proposta politica seria e alternativa ai populismi. È a questo che stiamo lavorando“.

L’impressione, al di là di annunci, programmi e appuntamenti, è che Passera si candidi a essere il Renzi di centrodestra e quindi deve marcare differenze e diversità dai principali esponenti moderati.

Al centrodestra non servono salvatori della patria, ma leader che si spendano per un progetto comune e condiviso, e si mettano in gioco per partecipare anche a primarie di coalizione o meglio ancora di partito, se e quando nascerà un Centrodestra popolare e liberale auspicato da tempo da Formiche.net che possa coinvolgere e selezionare una nuova classe dirigente.

Non si fa politica con le chiacchiere.


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