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Nomi, idee e curiosità sui candidati alla presidenza della Commissione europea

Ecco nomi, posizioni, differenze, curiosità e indiscrezioni sui candidati alla presidenza della Commissione.

CHI ELEGGE IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE

L’art. 17 del Trattato di Lisbona (entrato in vigore il 1°dicembre 2009) stabilisce che, “tenendo conto del risultato delle elezioni europee” il Parlamento europeo elegge il Presidente della Commissione, su proposta del Consiglio europeo; articolo che per la prima volta verrà applicato in occasione delle prossime elezioni europee.

Nel novembre 2012, l’Europarlamento ha invitato i partiti politici europei a indicare prima delle elezioni i nominativi dei candidati alla Presidenza della Commissione.

CHI SONO I CANDIDATI

Il Partito Popolare europeo (PPE) ha scelto come candidato l’ex Primo Ministro lussemburghese  Jean-Claude Junker, uomo di lunga esperienza europea, già Presidente dell’Eurogruppo.

Il Partito dei socialisti europei (PES) ha scelto di puntare sull’attuale Presidente del Parlamento europeo il tedesco Martin Schulz, che ha un lungo passato da europarlamentare.

Anche il partito dell’Alleanza dei democratici e dei liberali (ALDE) ha scelto un uomo che conosce bene gli assetti di Bruxelles, trattandosi dell’ex Primo Ministro belga Guy Verhofstadt, attualmente Presidente del Gruppo ALDE al Parlamento europeo.

Hanno invece puntato sui giovani i Verdi con la candidatura dell’europarlamentare tedesca Ska Keller e la Sinistra europea con la candidatura del parlamentare greco Alexis Tsipras.

I RUMORS SU LAGARDE

“Le voci di una candidatura di Christine Lagarde a presidente della Commissione Ue si fanno sempre piu’ forti”. Lo scrive oggi il Sole 24 Ore, aggiungendo che “alla domanda di chi sarà il prossimo presidente della Commissione europea, molti analisti delle segrete cose europee, non indicano il socialdemocratico Martin Schulz o il democristiano Jean-Claude Juncker ma un terzo incomodo”. Secondo il Sole, se nessuno dei due “pesi massimi” dovesse vincere con un netto vantaggio, anche a causa del voto dei populisti, allora potrebbe farsi avanti un candidato alternativo di stazza internazionale, gia’ ex ministro dell’Economia francese, attuale direttrice del Fondo monetario: Christine Lagarde. “Naturalmente la diretta interessata smentisce con forza le indiscrezioni ma la partita e’ aperta, sottolineano a Bruxelles gli addetti ai lavori. E molto naturalmente dipenderà dall’esito delle elezioni per il rinnovo del Parlamento del 25 maggio”, scrive il quotidiano.

LA CORSA DEI CANDIDATI

La scorsa settimana i candidati si sono confrontati per la prima volta in un dibattito televisivo che è stato trasmesso nei 28 Paesi Membri della UE.  Per l’occasione l’emiciclo di Bruxelles si è trasformato in un grande studio televisivo e il giornalismo italiano ha avuto il suo riconoscimento perché la conduzione della serata è stata affidata a Monica Maggioni direttore di RAI news24.

LE DIFFERENZE

Nel corso del dibattito, che ha toccato vari temi, dalla politica economica alla politica internazionale alle politiche energetiche, sono emerse le differenze di approccio tra i candidati e i punti centrali dei loro programmi elettorali.

Il popolare Junker ha insistito molto sulla necessità di mettere in ordine le finanze pubbliche degli Stati, sulla politica di risanamento, sul salario minimo per tutti e sulla necessità di inasprire le sanzioni alla Russia per la questione Ucraina. Ha inoltre aggiunto che bisogna “sostituire il debito con le idee” per favorire la crescita e l’occupazione.

Schulz (PES) ha sottolineato che la crisi è stata causata dagli speculatori, che è necessaria una aspra lotta alle frodi, che dobbiamo combattere per dare un futuro migliore ai nostri figli, e che è necessaria una strategia congiunta per risolvere la crisi ucraina, prima che si trasformi definitivamente in una guerra civile.

Verhofstadt (ALDE) ha parlato di una Europa al bivio: da una parte la scelta di tornare agli Stati Nazionali e dall’altra la possibilità di andare avanti sulla strada dell’integrazione. La soluzione che intravede il liberale, per uscire dalla crisi economica, è quella di una maggiore integrazione, sfruttando l’enorme mercato europeo. Sulla questione ucraina invece si è dichiarato favorevole a sanzioni più efficaci.

La “Verde” Keller ha ricordato invece l’importanza di investire nella “Green economy” nei lavori sostenibili, di vincere la battaglia dei cambiamenti climatici, maggiori investimenti e meno austerità. Ha inoltre esortato l’Europa al dialogo con la Russia per la situazione ucraina, insistendo sul fatto che l’UE deve trovare la strada per l’indipendenza energetica.

Il candidato della Sinistra europea Tsipras ha attaccato la politica di austerità voluta dall’Unione europea ribadendo più volte che non augura a nessuno di vivere quello che ha vissuto la Grecia, ha accusato l’Europa di aver dato troppi soldi alle banche e averne investiti pochi per sostenere il lavoro. Sulla questione ucraina ha chiaramente detto che non ci devono essere ingerenze né della Nato né della Russia, ma il popolo deve decidere da solo per il suo futuro.

COMMISSIONE O INTERGOVERNATIVISMO?

Ma sarà uno di loro il prossimo Presidente della Commissione europea? Alcuni pensano che le vere decisioni su chi guiderà la Commissione verranno prese dopo le elezioni, nelle stanze della politica intergovernativa.

RUMORS

Del resto c’è anche chi vocifera che la scelta di Junker è il frutto di un compromesso momentaneo e che in caso di vittoria del PPE (favorito nei sondaggi) non sarebbe lui a guidare la Commissione, ma è più probabile che gli venga affidato il ruolo di Presidente dell’Unione europea (incarico di prestigio ma privo di potere reale). E che dire di Schulz? Vi ricorderete tutti che deve la sua fama in Italia al battibecco del 2003 con Berlusconi (ironizzò sulla sua somiglianza con un Kapò), ma su di lui i bene informati dicono che non ha un gran rapporto con la Cancelliera Merkel quindi bisognerà aspettare, per vedere se dovrà “accontentarsi” del posto da Commissario o addirittura da deputato.

Considerando che gli altri candidati sono espressione di piccoli partiti europei, i leader dei Governi non si pongono neanche il problema della loro vittoria. Forse l’unico che ha qualche chance di ottenere un altro tipo di compensazione, a livello di incarichi, potrebbe essere il liberale Verhofstadt. A fronte di queste considerazioni, se vogliamo invece identificare i vincitori del dibattito televisivo tra i candidati, dobbiamo prendere atto che si chiamano Ska Keller e Alexis Tsipras, i più giovani.

ECCO LE SCHEDE DEI CANDIDATI

PPE

Jean-Claude Junker

Nato a Redange-sur-Attert

(Lussemburgo)

9 dicembre 1954

1982 Ministro del Lavoro

1984 Ministro delle Finanze

1995/2013 Primo Ministro Lussemburgo

2005/2013 Presidente Eurogruppo (Gruppo che riunisce i Ministri delle Finanze dell’eurozona)

 

PES

Martin Schulz

Nato a Hehlrath (Germania)

20 dicembre 1955

1987/1998 Sindaco di Wurselen

dal 1994 Deputato al Parlamento europeo

dal 2004 Vice Presidente dell’Internazionale socialista

dal 2005 Membro della direzione SPD

2004/2012 Presidente del Gruppo PSE al Parlamento europeo

2012/2014 Presidente del Parlamento europeo

 

LISTA ALDE

Guy Verhofstadt

Nato a Dendermonde (Belgio)

11 aprile 1953

più volte presidente nazionale del PVV (Partito della libertà e del progresso)

2 volte presidente nazionale VLD (Democratici liberali  e fiamminghi)

1978/1995 Membro della Camera dei rappresentanti

1995/1999 Membro del Senato

1985/1988 Vice Primo Ministro

1999/2008 Primo Ministro

dal 2009 Deputato al Parlamento europeo e Presidente del Gruppo ALDE

 

LISTA VERDI

Franziska Keller (detta Ska keller)

Nata a Guben (Germania)

22 novembre 1981

2002/2004 Membro della direzione federale dei giovani Verdi tedeschi

2005/2007 Presidente dei Giovani Verdi europei

dal 2009 Deputata al Parlamento europeo

 

LISTA ALTRA EUROPA

Alexis Tsipras

Nato ad Atene (Grecia)

28 luglio 1974

1999/2003 segretario giovanile del partito della sinistra radicale

2006/2009 Consigliere comunale ad Atene

dal 2009 membro del Parlamento greco e Presidente del Partito SYRIZA.


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