Piotr Poroshenko, il principale produttore di cioccolata in Ucraina, è il favorito alle elezioni presidenziali del 25 maggio prossimo. Secondo gli ultimi sondaggi della Fondazione Iniziative democratiche e del Centro Razumkov, circa il 79% dei cittadini andrà a votare e Poroshenko, imprenditore ed ex ministro degli Affari esteri, può contare su consensi stimati tra il 53,1 e il 44,6%. Anche i sondaggi di Baltic Surveys/The Gallup Organization e dell’Istituto repubblicano internazionale (Iri) danno come vincitore Poroshenko.
IL FINANZIATORE DELLA RIVOLUZIONE
Nato a Bolgrad, nella regione di Odessa, Poroshenko è laureato alla Scuola diplomatica dell’Università di Kiev. Ha 48 anni ed è stato il primo finanziatore della rivolta di piazza Maidan. Cominciò la sua attività imprenditoriale nell’industria dei confetti negli anni ’90, ma oggi ha diverse aziende in molti settori.
LA FABBRICA DI CIOCCOLATO
È sua la più grande fabbrica nazionale di confetti e cioccolati, La Roshen, che esporta più della metà della produzione in Russia. La fortuna di Poroshenko è di 1,3 miliardi di euro. Con i suoi soldi sono stati comprati capi d’abbigliamento, tende e riscaldamenti per i manifestanti. Il suo canale di tv, 5, ha informato il Paese durante su quanto accadeva a Kiev durante le proteste.
LA CARRIERA POLITICA
Poroshenko è stato eletto come deputato per la prima volta nel 1998. È stato militante del Partito Socialdemocratico e recentemente del partito Nostra Ucraina di Victor Yushenko, con il quale ha lavorato. Ha fatto parte anche dei governi di Leonid Kuchma, Yushenko e Yanukovich. Nel 2004 finanziò la Rivoluzione arancione.
LA SPERANZA ECONOMICA
In Ucraina Poroshenko piace perché la sua figura come imprenditore di successo e bravo amministratore è associata alla speranza di superare la crisi economica. I candidati di destra più nazionalisti, che sono stati screditati da Mosca durante le proteste in piazza Maidan, hanno meno supporto. È il caso di Dmitro Yárosh di Settore di Destra con lo 0,5% e Oleg Tiagnibok del Partito Libertà con lo 0,7%.
ALTRE TENDENZE
Nel rapporto del Centro Razumkov si specifica che la partecipazione alle urne non sarà uniforme nel Paese. Nella regione di Donbás (provincia di Donetsk e Lugansk), dove l’11 maggio si sono tenuti i referendum secessionisti, il 51% dell’elettorato non vuole votare. In quei territori i candidati con maggiore consenso sono Serguéi Tigipko (con il 9,9%), e Piotr Simonenko (con l’8,1%).