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Berlusconi, Alfano, Meloni. Viaggio tra i masochisti di Centrodestra

Tutto bene quello che finisce bene? Mica tanto per il Nuovo Centrodestra che, con l’Udc, alle Europee ha superato la soglia del 4% attestandosi al 4,8%.

Non proprio un successone, anche se il risultato minimo è stato centrato. Certo, il partito che è stato fondato da Alfano con, tra gli altri, Renato Schifani e Gaetano Quagliariello, non poteva contare alle Europee sul finanziamento pubblico. Inoltre la sfida di fatto a tre fra Matteo Renzi, Beppe Grillo e Silvio Berlusconi ha relegato Ncd a un ruolo secondario. Così come l’effetto del renzismo si è riversato esclusivamente sul Pd.

(LA CONFERENZA STAMPA DI ALFANO DOPO IL VOTO EUROPEO. LE FOTO DI PIZZI)

Ciò detto, per il peso territoriale di molti esponenti e anche ministri di Ncd, per l’idea di un rinnovato movimento postberlusconiano e per la leadership comunque destinata a essere archiviata di Berlusconi, i consensi per gli alfaniani potevano essere maggiori.

Eppure, a risultati acquisiti, le stilettate fra Forza Italia e Nuovo centrodestra invece che attenuarsi stanno rischiando di lievitare: “A giudicare dalle prime reazioni di Forza Italia – ha detto oggi Alfano – ho molte difficoltà a pensare a una riunificazione tra Ncd e Fi, perché da esponenti di Forza Italia sono arrivate posizioni che spiegano come non hanno capito quanto è successo”.

(PIZZI SCORAZZAVA ALLA CONFERENZA STAMPA DI ALFANO. TUTTE LE FOTO)

Alfano si è comunque detto soddisfatto del risultato elettorale: “Il nostro obiettivo era superare la soglia di sbarramento”, ha affermato il ministro, che ha aggiunto: “Non casca il mondo se non abbiamo preso un punticino in più”.

Si ragiona ancora, dunque, per partiti e per partiti, e non per un ampio e unitario schieramento moderato, popolare e liberale, come auspicato da tempo da Formiche.net.

(ALFANIANI E ALFANIANE ALLA CORTE DI ALFANO. GLI SCATTI DI UMBERTO PIZZI)

Eppure, di riffa o di riffa, alle prossime politiche Forza Italia e Nuovo Centrodestra non potranno andare divisi. Quindi perché non iniziare a parlare di programmi unitari, di primarie di partito o di coalizione e, perché no?, anche di una Leopolda di Centrodestra?

Chi si ferma, è perduto.



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