C’è chi celebra il successo del Ppe. E chi quello di Matteo Renzi. Anche all’interno dello stesso partito. I Popolari per l’Italia hanno commentato in modo differente il risultato delle Europee. E ciò sembra riflettere un atteggiamento diverso anche in riferimento alle future alleanze.
I NUMERI DI MAURO
Il leader del movimento, Mario Mauro, ha posto l’accento sui numeri della lista Ncd-Udc nell’orizzonte del Partito popolare europeo: “L’euroscetticismo dilagante è stato arginato dalla vittoria del Partito popolare europeo, che con 212 seggi si conferma la famiglia politica più importante d’Europa. La presenza di candidati appartenenti ai Popolari per l’Italia nella lista promossa da Ncd e Udc ha contribuito a permettere a questa formazione di superare lo sbarramento e ha consentito una presenza tra i popolari europei non limitata agli eletti di Forza Italia”.
L’ex ministro della Difesa, pur non essendo candidato, si è speso in prima persona in campagna elettorale per questa lista e resta un convinto sostenitore del progetto di rinascita del Centrodestra popolare insieme con Angelino Alfano e Lorenzo Cesa.
IL FRONTE RENZIANO
Non tutti però nel partito la pensano così. C’è chi come Lorenzo Dellai all’epoca della presentazione della lista ha tenuto a sottolineare che “non c’è alcun ‘cantiere partito’ che veda assieme Ncd, Udc e Popolari per l’Italia finalizzato a costruire una novità politica nel campo del centro destra”, in nome di un’identità centrista rivendicata anche da Milena Santerini.
Come tra i “cugini” di Scelta civica, si nota poi anche tra i Popolari una certa fascinazione renziana. Fascinazione che è diventata realtà a livello locale in queste amministrative. I Popolari hanno scelto per esempio di sostenere Sergio Chiamparino in Piemonte e il renzianissimo Dario Nardella a Firenze.
I COMMENTI DI OLIVERO E GIRO
In attesa di sapere se questa alleanza sarà replicata anche a livello nazionale, si scorge una lenta marcia di avvicinamento post-voto. Per esempio nel tweet del viceministro all’Agricoltura Andrea Olivero:
Di fronte al bivio gli italiani hanno scelto senza dubbi governo e non grida e processi in piazza. Per l’Italia e per l’Europa. @matteorenzi
— Andrea Olivero (@AndreaOlivero) 25 Maggio 2014
E nel commento ospitato da Formiche.net il sottosegretario agli Esteri Mario Giro ha scritto: “ll messaggio che viene dall’Italia è chiaro: siamo il Paese europeo con il maggior numero di partecipanti al voto, che fa da argine al populismo e alla xenofobia.
Lo dobbiamo a Matteo Renzi che ora è l’unico leader europeo che vede i consensi del proprio partito aumentare significativamente”.
E ancora, spiega Giro: “Come Popolari per l’Italia siamo soddisfatti di aver contribuito alla vittoria di Renzi non avendo presentato liste per le Europee. Lo abbiamo deciso per contribuire a fare da argine al populismo e alla frammentazione, allo scopo di disegnare un’Europa più sensibile ai bisogni delle persone e meno burocratica, e per favorire l’accelerazione delle riforme in Italia”.
Un concetto che stride un po’ rispetto ai numeri di Ncd-Udc evidenziati da Mauro.