Sostenere o non sostenere Matteo Renzi? Questo è il problema. Sembra che tutta la politica italiana ruoti attorno al presidente del Consiglio e al suo governo. Facendo una rapida rassegna dei vari partiti, emerge con evidenza come Renzi abbia monopolizzato il dibattito politico.
Sono mesi che Forza Italia ragiona su come sfuggire o meno a quello che Giovanni Toti definì “abbraccio mortale” con il premier. In attesa di un nuovo incontro tra Berlusconi e Renzi, la discussione in Fi è accesa tra chi vuole chiudere l’accordo e chi chiudere la porta all’esecutivo.
E’ al fianco del presidente del Consiglio e intende rimanerci Ncd. Ma anche tra gli alfaniani la posizione non è univoca. Appoggiare convintamente l’esecutivo, pungolarlo di più o smarcarsi sono i tre orientamenti che dividono il partito.
Al Centro la fascinazione renziana sembra avere contagiato un po’ tutti. C’è chi come Ferdinando Adornato dell’Udc invita al tifo per il governo in nome del bene dell’Italia. Il leader del suo partito Pier Ferdinando Casini sembra stia collaborando attivamente con il governo. Anche a costo di qualche “incidente diplomatico”, come con il caso Mario Mauro registrato questa settimana.
L’ex ministro della Difesa è stato sostituito dal suo gruppo in Commissione Affari costituzionali perché remava contro la riforma pensata dall’esecutivo. Una “epurazione”, insieme a quella di Corradino Mineo e Vannino Chiti del Pd, che ha destato polemiche. Ma che riflette l’indirizzo filo-renziano che molti tra i Popolari per l’Italia stanno seguendo.
Anche Scelta civica dibatte su Renzi. E una forte componente del partito, rappresentata soprattutto da Andrea Romano, non ha dubbi: “Sì a Renzi, sì al centrosinistra”.
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