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Il Democratellum del M5S all’esame di Lippolis

Niente di rivoluzionario all’orizzonte. La legge elettorale presentata dal M5S “non è una novità”, spiega Vincenzo Lippolis, professore di Diritto comparato all’Università degli studi internazionali di Roma e componente del comitato sulle riforme del governo Letta, che passa in esame il cosiddetto “Democratellum” per Formiche.net.

SISTEMA SPAGNOLO
“Si tratta di un sistema spagnolo con circoscrizioni di carattere provinciale. Se ne era già parlato in passato, anche alla fine della scorsa legislatura in quello che veniva chiamato ‘gruppo Violante’”, rimarca il costituzionalista.

LE NOVITA’
“Il punto di maggiore novità – aggiunge Lippolis – è l’innesto del voto di preferenza. Elemento inedito poi per il nostro sistema elettorale è la preferenza ‘al negativo’ in disapprovazione verso un candidato. Un sistema non semplice che potrebbe provocare confusione all’elettore e portare all’annullamento di molte schede”.

IL DEMOCRATELLUM E RENZI
La proposta dei 5 Stelle sarà illustrata e discussa con il presidente Renzi. Come la accoglierà? “Il sistema elettorale di Grillo non assicura, come vorrebbe il presidente del Consiglio, che la sera delle elezioni si sappia chi ha vinto e chi sarà il nuovo capo del governo. Ciò è possibile con il premio di maggioranza, previsto dall’Italicum, che contiene anche una sorta di elezione diretta del premier”, chiarisce Lippolis.

“Renzi e Berlusconi sono pronti ad abbondare le liste bloccate? Non mi sembra che l’accordo del Nazareno preveda le preferenze. E poi Alfano e gli altri partiti minori saranno disponibili a votare un sistema comunque selettivo come quello spagnolo?”, domanda il professore.

DUE INCOGNITE PER LE RIFORME
La presunta apertura di Grillo sulle riforme e l’iniziativa a favore del presidenzialismo proposta da Berlusconi e Alfano sono due nuove incognite sul terreno delle riforme, secondo Lippolis: “Sono due elementi che riaprono i giochi. Il presidenzialismo per esempio non è gradito alla minoranza del Pd che invece potrebbe valutare positivamente la riforma elettorale dei 5 Stelle. Ciò significa nuove discussioni e fronti che prima non c’erano e che potrebbero allungare i tempi delle riforme”.



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