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La prima uscita estiva di Maria Elena Boschi (con Orfini e Cerasa)

Compagna Boschi, vai col tango. Anzi, vai col jazz. Eh sì, perché alla sua prima uscita “estiva” la ministra renzianissima delle Riforme si è presentata ieri sera alla Festa dell’Unità romana presso la “Casa del Jazz”; in realtà senza Jazz perché i fondi non ci sono più a Roma per questo residuo della Roma veltroniana (neanche per il Maxxi, Macro, né per buona parte delle iniziative dell’Estate Romana, ma va be’, dai, bisogna cambiare verso, vero?…).

(LE FOTO DELLA PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI CERASA FIRMATE PIZZI)

Scarpe basse, tailleur chiaro, sorriso d’ordinanza, la ministra si è presentata ieri sera davanti a un pubblico attento per dibattere con il neo presidente dell’assemblea del Pd, il post-dalemiano Matteo Orfini, e con uno dei giornalisti politici del momento, Claudio Cerasa del Foglio, qui per l’occasione a presentare il suo “Le catene della sinistra” (Rizzoli). Moderava il dibbbattito (con tre b, morettianamente), il vicedirettore di Europa, Mario Lavia.

Il termine catene però non va giù a quella che Andrea Scanzi chiama “la Karina Huff del Pd”, ricordando la biondina di Sapore di Sale. A Cerasa che la provoca, chiedendo come il governo intende spendere il mandato quasi plebiscitario ricevuto alle Europee, e se non si stia correndo un po’ troppo tra riforme e effetto-annunci, la ministra risponde, più renzianamente di Renzi: “Con il 40 per cento alle Europee le catene le abbiamo rotte. Adesso dobbiamo reinvestire questo bonus di fiducia nel Paese”. La ministra sottolinea anche come in tutti questi mesi di campagna elettorale in giro per l’Italia la gente ci chiede di “andare avanti, di corsa, non certo di rallentare”.

(BOSCHI E LE DONNE CHE ISPIRANO PIZZI. LE FOTO)

Cerasa, camicia bianca e cravatta stretta d’ordinanza, replica: “Beh, è bello vedere dirigenti che per la prima volta a una Festa dell’Unità parlano di come gestire una vittoria. E non di come riprendersi dalla sconfitta”. E se lo dice un giornalista del Foglio del berlusconiano Giuliano Ferrara

Poi naturalmente la questione immunità: Boschi-Huff ribadisce che la proposta del governo non prevedeva le tutele per i senatori e che la norma è stata inserita in commissione con il consenso di tutti i partiti, anche dei Cinque Stelle con l’esclusione di Ncd.

(LA PASSIONE DI PIZZI PER LA RENZIANISSIMA BOSCHI. TUTTE LE FOTO)

A proposito di Grillo e dei suoi derivati, molte frecciate da parte di Huff-Boschi: “Il Movimento 5 Stelle poteva svegliarsi anche prima con le sue proposte sulla legge elettorale e sulle riforme”; “il dialogo con loro non può diventare il giochino per rallentare tutto”.

Ma Boschi-Huff è renzianamente decisionista: “Non ci fermeremo a causa dell’immunità: troveremo una soluzione ragionevole in Parlamento e adesso se ne discuterà”. Il pubblico è renzianamente entusiasta, solo posti in piedi. Sotto un platano, il guru della comunicazione del Pd, Filippo Sensi alias Nomfup, circondato da una platea di giornalisti tra cui diversi foglianti. Cerasa senior, capo delle pagine romane di Repubblica, è invece in prima fila.

(CHI C’ERA DA CERASA. LE FOTO)

E Orfini? Il nuovo numero uno del Pd, dalemiano del rione Prati, aria curiale, loquacità e prossemica andreottiane, fa un po’ di contropelo affettuoso a Cerasa, all’inizio dice che nel suo libro c’è una visione “un po’ provinciale, un po’ ideologica”, ma poi ricorda di quando andavano a giocare a calcetto insieme, e poi va a mangiare il panino con la salsiccia in un banchetto della festa dell’Unità, già festa democratica (qualcuno mormora: ma perché non Festa dell’Amicizia?…).

(CHI C’ERA A RENZEGGIARE CON CLAUDIO CERASA A OPEN COLONNA)



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