C’è chi dice 20 miliardi (come l’economista Gustavo Piga), chi 25 (come ha indicato alcuni giorni fa il giornalista Federico Fubini su Repubblica) e chi 27 (come ha stimato oggi l’editorialista Davide Giacalone sul quotidiano Libero).
IL REPORT
Adesso una cifra sulla manovra prossima ventura di finanza pubblica in Italia arriva da un ufficio studi. E che ufficio studi: quello di Mediobanca Securities. La conclusione del report sull’Italia scritto dagli economisti e degli analisti capitanati da Antonio Guglielmi è la seguente: una manovra da “almeno 10 miliardi di euro appare inevitabile” in Italia quest’anno.
I NUMERI
Secondo gli analisti di stanza a Londra, la crescita del Pil inferiore allo 0,8% prospettato dal Governo comporterà che si debbano cercare almeno 10 miliardi di euro in nuove risorse dopo l’estate tramite aumenti delle tasse o altri tagli alla spesa che penalizzeranno ulteriormente la crescita, per rispettare il vincolo del 3% del deficit.
SUPPORTO KEYNESIANO
Lo studio comunque più che sulle manovre che attendono l’Italia nel breve periodo” si sofferma sui potenziali benefici che arriveranno dall’azione del governo Renzi, ma che impatteranno il 2015 e il 2016: “Fa bene Renzi ad aprire a un supporto keynesiano alla crescita tramite investimenti pubblici, perché pensiamo che sia l’unico modo per rimettere rapidamente l’Italia sulla via della crescita”, indica infatti il rapporto.
LA CONCLUSIONE
Il problema è che l’Europa, prima di concedere flessibilità sui conti pubblici, vuole le riforme
e questo lascia l’Italia con un problema da 10 miliardi nel breve termine, chiosa Mediobanca Securities.