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Le scudisciate di Visco e la lezione di Patuelli. Benvenuti all’assemblea Abi

Le bacchettate di Bankitalia non sono mancate all’assemblea dell’Abi che si è svolta giovedì 10 luglio. E il presidente dell’Abi riconfermato per il prossimo biennio, Antonio Patuelli, non se ne è sottratto chiedendo solo che le mazzate, se devono arrivare, che arrivino uguali in tutta Europa.

(UMBERTO PIZZI TRA I BANCHIERI ALL’ASSEMBLEA ABI. TUTTE LE FOTO)

IL MESTIERE DELLE BANCHE
Come se l’Italia non avesse più problemi di tanta parte dell’Europa e come se le nostre banche non dovessero essere riformate da diversi punti di vista. Non ha usato mezzi termini tuttavia il governatore di Bankitalia Ignazio Visco: le banche devono tornare a finanziare l’economia reale e cambiare passo sul piano della legalità e della trasparenza. L’assemblea dell’Abi, dopo gli scandali degli ultimi mesi, è l’occasione giusta per ripartire. Il sistema finanziario “deve riguadagnare la fiducia del pubblico – ha detto Visco – e dimostrare di saper svolgere appieno le funzioni che gli sono proprie, non facendo mancare il finanziamento a chi lo merita, sostenendo l’economia reale”. Nessuno sconto alle banche. “La crisi ha fatto emergere comportamenti inadeguati, imprudenti, talora scorretti da parte degli amministratori”, condotte che “possono provocare forti perdite economiche e danni alla reputazione degli intermediari”. Nel mirino di Bankitalia ci sono soprattutto le carenze nella governance: “Nella grande maggioranza dei casi di crisi conclamata o di difficoltà, il deterioramento degli equilibri aziendali è dovuto a carenze nel governo della banca e nel processo di erogazione del credito. Su questi profili si è concentrato un terzo degli interventi di vigilanza effettuati nel 2013”, ha rilevato Visco.

(PIZZI HA PIZZICATO UN BAZOLI UN PO’ TRISTE ALL’ASSEMBLEA ABI)

ABI IN LINEA CON IL CONTROLLORE
Ed è infine necessaria la riduzione dei prestiti deteriorati per la ripresa del credito, anche se Visco ha sottolineato che i flussi in ingresso “si stanno riducendo: sono scesi al 2,6% dal massimo del 3% di metà 2013″. Non un granché, in verità. Patuelli, dopo aver chiesto per l’ennesima volta “regole uguali per tutti in Europa” e aver denunciato la pressione fiscale ancora insostenibile, non si è sottratto a una assunzione di responsabilità: “Negli ultimi mesi abbiamo assistito a scandali di ogni tipo e natura. Serve assoluta intransigenza morale senza eccezione alcuna”, ha detto al termine dell’assemblea. E proprio per onorare l’attenzione all’intransigenza morale Palazzo Altieri ha annunciato che alzerà i requisiti di onorabilità per i propri esponenti. I nuovi organi, ha spiegato Patuelli, “dovranno pure sviluppare riflessioni innovative anche su taluni aspetti delle regole di funzionamento della nostra Associazione, compresa una revisione statutaria che innalzi ulteriormente i requisiti di onorabilità collegandoli ancor più direttamente alle regole costituzionali, di legge e di vigilanza riguardanti gli amministratori delle banche”. Quanto a tornare a finanziare l’economia, le banche italiane non “devono coprire buchi di situazioni tremebonde o opache” da parte delle imprese e devono poter contare, oltre che sul risparmio e le misure straordinarie della Bce “di buona e sana domanda di credito da parte di persone oneste e trasparenti”.

(NON SOLO BANCHIERI VARI E AVARIATI PIZZICATI DA PIZZI ALL’ASSEMBLEA ABI)

SINDACATI IN ALLERTA
E se i sindacati a Visco hanno riservato molti plausi, per Patuelli la musica è diversa. Il segretario generale della Fisac-Cgil, Agostino Megale, ha giudicato la sua relazione “debole e incerta sul ruolo che le banche dovrebbero svolgere al sesto anno della crisi più lunga e più dura dal dopoguerra per mettere il Paese in condizione di uscire dal tunnel degli zero virgola di crescita e, dopo aver perso 10 punti di Pil, riaprire i rubinetti del credito per rilanciare gli investimenti e creare buona occupazione”. “Un’Abi chiusa in se stessa – sostiene il sindacalista – un’Abi dal pensiero corto che non può pensare di risolvere i problemi del settore, a partire dalla crescita enorme delle sofferenze bancarie e della bassa redditività, con meno occupazione e riduzione del potere d’acquisto dei salari. Ciò che serve è una netta inversione di tendenza, con al centro un modello di banca al servizio dell’economia reale, sapendo che la nostra piattaforma per il rinnovo del contratto è il punto di riferimento per tutta la categoria”.
“Sessantottomila posti di lavoro in meno entro il 2020, sofferenze bancarie e crediti deteriorati a livelli record, un muro tutto ideologico sui rinnovi dei contratti nazionali Abi e Credito Cooperativo, stipendi dei manager esorbitanti ed indecenti rispetto alla crisi economica e sociale attuale e rispetto agli stessi stipendi dei lavoratori bancari, un nuovo modello di banca che Abi non vuole confrontare con il sindacato: ecco tutti i goal incassati dall’Abi”, così Lando Sileoni, segretario generale della Fabi, il maggiore sindacato del credito. “La relazione di Patuelli tutta incentrata in una difesa corporativa dell’Abi: Patuelli è conscio dei problemi che gravano sul settore, ma non ha proposto soluzioni per invertire la fase attuale. La nostra sensazione è che l’Associazione dei Banchieri navighi a vista sperando che la tempesta passi da sola. Storica, innovativa e profonda l’ analisi di Ignazio Visco, Governatore della Banca D’ Italia, che ha messo politicamente in luce le carenze del sistema”, prosegue il numero della Fabi.

(ABETE, PATUELLI, PROFUMO E… TUTTI I BANCHIERI VISTI DA PIZZI)

APPUNTAMENTO AL 23 LUGLIO
Con i sindacati l’appuntamento è rimandato al 23 luglio, quando l’Abi in occasione della prima riunione del nuovo comitato esecutivo sceglierà il nuovo presidente del Casl (Comitato per gli affari sindacali e del lavoro), che guiderà la delegazione dell’ associazione al tavolo sindacale per il rinnovo del contratto nazionale. Gli eserciti sono schierati.

(UMBERTO PIZZI TRA I BANCHIERI ALL’ASSEMBLEA ABI. TUTTE LE FOTO)



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