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Ansaldo Breda, Drs e Fata, i primi progetti di Mauro Moretti per Finmeccanica

Si delinea la nuova direzione di marcia del gruppo Finmeccanica. A svelarla in parte ieri, dopo le prime modifiche all’assetto delle controllate approvate in un recente consiglio di amministrazione, è stato lo stesso amministratore delegato del gruppo di Piazza Montegrappa, Mauro Moretti, durante il salone di Farnborough, che si è aperto ieri al sud di Londra.

LE DIFFERENZE RISPETTO ALLA GESTIONE PANSA

Le differenze con le ultime gestioni del gruppo attivo nell’aerospazio e nella difesa si notano. Innanzitutto l’ex numero uno di Fs che il governo Renzi ha voluto al posto del precedente ad, Alessandro Pansa, ha confermato il cambiamento di rotta che aveva impostato Pansa sulle aziende attive nel settore dei trasporti (nessuna cessione di Ansaldo Sts, in particolare). Quindi, ha detto ieri Moretti: “Qualcuno ha venduto l’Ansaldo Breda come l’unico problema di Finmeccanica, invece è una cosa piccola. Di attività in perdita Finmeccanica ne ha tante”. Un riferimento indiretto proprio a Pansa che aveva indicato nelle cessioni di aziende del comparto trasportistico uno dei mezzi con cui fare cassa. Moretti, come d’altronde molte forze politiche a partire proprio dal Pd renziano, non è dello stesso avviso. Ha aggiunto Moretti: “A fine mese si chiuderà la data room, poi chiederemo le offerte vincolanti. In settembre avremo le offerte, penso che in ottobre il cda di Finmeccanica potrà decidere”. Secondo l’ad, per Breda ci potrebbe essere anche una “terza via”: “Se perde facendo treni pesanti, potrebbe farle fare altro”.

CHE COSA SUCCEDERA’ AD ANSALDO BREDA

Nessuna decisioni è stata presa sulla controllata americana Drs, che fu acquistata nel 2008 dal gruppo Finmeccanica ai tempi di Pierfrancesco Guarguaglini. Indiscrezioni recenti del Corriere della Sera aveva accreditato l’imminente, possibile, cessione di quote di controllo di Drs. Drs, ha detto Moretti, è sotto revisione per capire “quello che è core business e si può integrare nel gruppo e quello che non lo è, che si cercherà di vendere”. Tutto avverrà, ha fatto capire il nuovo ad di Finmeccanica, nell’ambito del programma di trasformazione in divisioni delle principali società controllate al 100% dell’aerospazio e della difesa.

LA NOVITA’ SU FATA

Ma oltre alla retromarcia su Ansaldo Breda c’è stato un altro atto dirompente annunciato ieri da Moretti: la prossima vendita della controllata Fata Group. Moretti intende “portare al prossimo cda di Finmeccanica la proposta di vendita di Fata, una società che non c’entra niente con il gruppo”. La Fata di Torino – scrive Gianni Dragoni sul Sole 24 Ore di oggi – è un’industria di impianti industriali. Il presidente è Ignazio Moncada, potente e invisibile, vicino ai servizi segreti e alla massoneria, un intoccabile sopravvissuto a tante stagioni”. Moncada arrivò nel gruppo Finmeccanica grazie anche alle entrature nel mondo socialista avendo la stima tra gli altri di Giuliano Amato e Gianni De Michelis, scrive il settimanale Il Mondo diretto da Gianni Gambarotta in uno dei primi profili che la stampa ha dedicato a Moncada.

LE PAROLE DI MORETTI

Alla domanda di Angela Antetomaso di Class-Cnbc (Quale il destino di AnsaldoBreda e Drs?”), Moretti ha risposto così, come si legge nell’intervista pubblicata oggi dal quotidiano Mf/Milano Finanza: “Rimarranno sotto il controllo di Finmeccanica. AnsaldoBreda non può rientrare nell’operazione divisionalizzazione perché ne possediamo solo il 40%. Drs è una faccenda più complicata perché è una società che per ragioni giuridiche è sotto il controllo diretto per tutti gli elementi di ricerca e sviluppo, e dunque non integrabile nel processo in corso”.

LE INDISCREZIONI SU MBDA E ATR

Scrive oggi il Sole 24 Ore: “Secondo voci, ma Moretti non lo ha confermato, Airbus potrebbe discutere l’acquisto della quota italiana (25%) di Mbda in cambio del 50% di Atr che Finmeccanica, da tempo, vorrebbe comprare”.



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