Forza Italia rischia di spaccarsi sotto i colpi del Senato alla Renzi. La riforma di Palazzo Madama sta mettendo a dura prova la tenuta del partito con Silvio Berlusconi da un parte determinato a mantenere fede al patto del Nazareno e i frondisti dall’altra che non vogliono mollare la presa sul loro no al progetto renziano.
Mentre ieri è andato in scena forse lo scontro finale a piazza San Lorenzo in Lucina, indiscrezioni raccolte da Formiche.net raccontano che c’era chi nel partito era impegnato a fare altro. In altri termini, c’è chi prova a guardare oltre e a dare al centrodestra un orizzonte più alto.
Sembra infatti che due esponenti storici del partito, Giuseppe Moles e Antonio Martino, abbiano preparato un appello di cui sarebbero promotori e primi firmatari rivolto a tutto il centrodestra per “rivoltare l’Italia”.
L’appello, secondo le indiscrezioni raccolte da Formiche.net, dovrebbe essere ufficializzato oggi su un sito dedicato e con una campagna sui social network. Sono attese molte adesioni anche di esponenti noti di area.
Tra i firmatari, una ventina di nomi per ora, lo storico Francesco Perfetti, il filosofo politico Raimondo Cubeddu, giornalisti come Arturo Diaconale e alcuni leopoldini.
“Una chiamata alle armi”, viene detto nell’appello, per chi crede a “un’Italia più libera e meno statalista, più spazio per le libere scelte personali, meno fisco, meno burocrazia, meno divieti, meno restrizioni e meno sprechi”.
L’invito è rivolto “a chi ha sempre condiviso queste idee, a chi c’era nel ’94, a quelli che se ne sono andati, a quelli che avrebbero voluto esserci ma erano troppo giovani o non erano ancora nati, a quanti vorrebbero tornare alla purezza degli inizi”.
Il messaggio è anche per chi continua a litigare tra gli azzurri e non solo: “Il Centro Destra deve tornare ad essere un’Idea e non una Parte, un progetto nazionale che unisca tutti: un Centro Destra inclusivo, unito, aperto, competitivo, innovativo e capace di confronto”.