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Apple e Ibm, ecco tutti i dettagli dell’alleanza

Nemici ai tempi del dominio dei personal computer, alleati nell’era di tablet e smartphone.

Apple e Ibm annunciano una quanto mai inedita alleanza nel mobile, un accordo – secondo le anticipazioni del Wall Street Journal – per creare applicazioni business e vendere iPhone e iPad ai clienti corporate di Big Blue.

L’accordo (di cui non sono stati rivelati i dettagli economici) sottolinea la volontà di Apple di raggiungere con i suoi device gli utenti delle aziende (riempiendo ampi spazi lasciati dalla crisi di Blackberry e prima che questi siano colmati da Microsoft che ha appena integrato il ramo handset di Nokia), ampliando l’utenza oltre il suo tradizionale bacino consumer. E Ibm vuole portare il suo software per usi aziendali sui terminali mobili che sempre più sono lo strumento di lavoro per dipendenti e manager.

Trenta anni fa Apple attaccò Ibm in una pubblicità rimasta famosa intitolata “1984”, che dipingeva il colosso di Armonk come un Grande Fratello concentrato sul mantenimento dello status quo, mentre i computer Macintosh di Apple rappresentavano la libertà.

Oggi la situazione è cambiata. Apple produce ancora i computer Mac ma la sua attività principale sono i device mobili. Mentre Ibm ha venduto il ramo personal computer alla cinese Lenovo nel 2005, riposizionandosi come fornitore di software e servizi informatici. Intanto, da qualche anno i top manager di Ibm si vedono sempre più girare con laptop e terminali mobili di Apple.

“Nel 1984 eravamo concorrenti. Nel 2014 non credo possiate trovare due aziende più complementari”, ha dichiarato il Ceo di Apple Tim Cook in un’intervista congiunta con la Ceo di Ibm Virginia Rometty: “E’ davvero un accordo storico”.

Le due partner dicono di voler sfruttare la vasta esperienza dei consulenti Ibm e le sue relazioni con i clienti corporate per creare applicazioni business che offrono la stessa semplicità d’uso delle applicazioni consumer che Apple fornisce agli utenti dei suoi device. Le app useranno anche i servizi informatici di Ibm, come sicurezza, funzionalità di device management e analisi dei Big data. Inoltre, in base all’accordo, i dipendenti di Ibm forniranno supporto e servizio nelle sedi dei clienti per i device mobili di Apple.

“Questo è solo l’inizio”, ha dichiarato Ginni Rometty, che ha ricordato che oggi gli smartphone in azienda sono usati per lo più per le email e la gestione degli appuntamenti: l’intenzione di Apple e Ibm è dunque di portare più applicazioni sui device per allargarne l’utilizzo. Si tratta di far leva su un potenziale ancora non sfruttato.

Gli ingegneri del software di Apple e Ibm stanno già sviluppando più di 100 app per diversi settori industriali. Il primo gruppo di applicazioni dovrebbe essere disponibile in autunno, quando Apple rilascerà la prossima versione del suo software mobile, iOS 8.

Per la Mela si tratta davvero di un passo storico. Da sempre concentrata sul mercato consumer, sotto la guida di Cook Apple ha cominciato a riscuotere un certo successo nelle aziende, dove iPhone e iPad sono molto utilizzati soprattutto dai manager dell’hitech. “Apple non è un’azienda che parla al mondo enterprise, non è nel suo Dna”, commenta l’analista di Gartner Van Baker. “E’ invece il Dna di Ibm e Ibm ha forti relazioni nel mondo corporate che durano da molti anni. Si tratta di un’alleanza insolita, ma che, se funzionerà, si rivelerà molto importante”.



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