La situazione in Libia sta precipitando. Secondo l’inviato di Al-Jazeera, continuano i combattimenti tra milizie rivali per il controllo dello scalo. Dopo l’assassinato di un membro della Croce Rossa Internazionale, l’assalto al Parlamento, il sequestro di un parlamentare e gli scontri in aeroporti e raffinerie, le Nazioni Unite hanno ritirato lo staff e l’Europa sembra essersi finalmente svegliata.
RIUNIONE DI EMERGENZA
L’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune dell’Unione europea, Catherine Ashton, ha convocato oggi gli Stati membri per una riunione giovedì a Bruxelles sulla Libia. “Abbiamo convocato gli inviati europei per incontrare Bernardino León e discutere la situazione attuale (in Libia)”, ha detto.
Il diplomatico spagnolo è stato nominato rappresentante speciale dell’Unione europea per il sud del Mediterraneo da giugno del 2011. Da maggio è inviato speciale di Ashton per rafforzare il sostegno europeo in Libia.
L’IMPEGNO EUROPEO
L’emergenza migrazione in Italia, per l’uscita di barche dalla Libia verso l’Europa, ha scattato l’allarme. Anche Spagna, Regno Unito e Francia hanno nominato inviati speciali nel Paese che dal 2011, dopo la caduta del regime di Gheddafi, non riesce a trovare la stabilità e a fermare la violenza.
Un percorso lungo e complesso, non privo di ostacoli, quello di trovare un nuovo cammino democratico. Un processo che la Libia non dovrà fare da sola. In un comunicato pubblicato da Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Stati Uniti è stato ratificato l’impegno di accompagnare la Libia in questa sfide sulla propria sicurezza: “L’attuale conflitto all’aeroporto internazionale di Tripoli è in aumento. Chiediamo il immediato delle ostilità e la ripresa del dialogo politico. Lodiamo il coraggio del popolo libico e gli sforzi della commissione elettorale per garantire il successo elettorale”.
LA PRESENZA INTERNAZIONALE
Il documento ratifica l’importanza dei lavori per una nuova Costituzione “che protegge i diritti di tutti i libici e getterà le basi su cui costruire una Libia democratica, libera e prospera”. L’insediamento del nuovo Parlamento è previsto per il 4 agosto.
Inoltre, i Paesi confermano che continueranno a lavorare come partner in cooperazione con le Nazioni Unite e con i rappresentanti eletti della Libia “per portare la pace e la stabilità in un paese che ha visto divisioni e conflitti per troppo tempo”. Nonostante – aggiungono – il lavoro per trovare un consenso politico spetta al popolo libico.