Un convoglio dell’ambasciata britannica in Libia è stato vittima di un attacco. L’ambasciatore Michael Aron ha confermato sull’account Twitter l’accaduto: “C’è stato un tentativo di sequestro di un convoglio dell’ambasciata britannica questa mattina. Hanno sparato contro i nostri veicoli, ma tutto il personale sta bene”. L’attacco è avvenuto tra Tripoli e Zawiya, verso il confine con la Tunisia.
.@MwattinLeebi There was an attempted carjacking of a British Embassy convoy this morning. Shots were fired at our vehicles but all safe.
— Michael Aron (@HMAMichaelAron) 27 Luglio 2014
LA DECISIONE DEGLI USA
Il ministero degli Affari esteri britannico ha chiesto ai cittadini inglesi di lasciare la Libia il prima possibile, preferibilmente con mezzi di trasporto commerciali. Sono attesi altri combattimenti e attacchi a obiettivi stranieri. Anche l’ambasciata americana a Tripoli ha chiuso i battenti lo scorso fine settimana e lo staff è stato evacuato via terra, scortato da F-16 verso la frontiera.
Gli scontri tra milizie per il controllo degli aeroporti hanno lasciato 97 morti e 404 feriti, secondo il ministero della Sanità. L’esercito sembra essere incapace di controllare i gruppi armati nati durante le rivolte del 2011 contro Muammar Gheddafi.
PREOCCUPAZIONE OCCIDENTALE
Oltre agli Stati Uniti e il Regno Unito, anche Spagna, Germania, Francia, Paesi Bassi, Belgio, Turchia, e Malta hanno invitato i connazionali ad abbandonare la Libia. Il ministro degli Affari esteri tedesco, Guido Westerwelle, ha detto che la situazione in Libia è “estremamente imprevedibile e incerta’’. Il governo del Cairo ha avvertito gli egiziani di spostarsi verso la Tunisia.
LA SCELTA DELL’ITALIA
La Farnesina ha diffuso un comunicato a riguardo: “A fronte del progressivo deterioramento della situazione di sicurezza in Libia e dei recenti scontri che stanno interessando in questo periodo in particolare la capitale, si ribadisce ai connazionali il pressante invito a non recarsi in Libia e a quelli tuttora presenti a lasciare temporaneamente il Paese’’.
L’ambasciata italiana in Libia rimane aperta ed è stato offerto sostegno logistico ai 100 italiani che erano nel Paese. Il ministro Federica Mogherini ha detto che “l’uscita dalla Libia è avvenuta con convogli via terra verso la Tunisia e con il ricorso a velivoli dedicati disposti dall’unità di crisi’’.
DISAGI PER LA SANITÀ
L’annuncio del governo delle Filippine di evacuare i suoi cittadini dalla Libia, tra cui 3mila medici e infermieri, ha costretto il ministero della Sanità libico ad avvertire della possibilità di un’eventuale mancanza di personale medico. Inoltre, i libici devono affrontare frequenti disagi: black out dell’elettricità e la mancanza di acqua e combustibile.
LE SFIDE DEL NUOVO PARLAMENTO
Il nuovo Parlamento libico si insedierà il prossimo 4 agosto. Nelle elezioni dello scorso 25 giugno, i Fratelli Musulmani hanno perso molti seggi. Sono uscite vincenti, invece, le organizzazioni indipendenti. Secondo il presidente della Corte suprema elettorale, Imad Al Saih, sono stati scelti solo 188 deputati su un totale di 200. Le elezioni sono state annulate per disordini a Bengasi e Derna tra milizie.
Tra le sfide dei legislatori c’è la ricostruzione delle istituzioni politiche e amministrative della Libia. Ma prima ancora devono riuscire a riportare la stabilità nel Paese in preda alla violenza.