“In Italia sanatorie, scudi, condoni, sono pane quotidiano. Siamo un paese a forte matrice cattolica, abituato a fare peccato e ad avere l’assoluzione”, ha detto il direttore dell’Agenzia delle entrate, Rossella Orlandi, intervenendo a un convegno organizzato a Roma da Confcommercio.
Stupiti sarebbe troppo poco, offesi forse eccessivo, certo abbiamo sorriso amaramente. Qualunque cosa non vada in Italia, la matrice “radicale” insegna che è sempre colpa dei cattolici.
La Dott.ssa Rossella Orlandi ignora la matrice cattolica e dunque non sarà difficile per lei portare altrettanto pubblicamente le scuse ai cittadini cattolici del nostro Paese.
L’ignoranza è scusabile in questo campo, soprattutto per un Alto dirigente che si occupa di problematiche fiscali e di riscossione, tuttavia ciò che non è scusabile è l’accusa general generica verso l’80% degli italiani che si dichiara cattolico.
Sarebbe bastata una semplice e superficiale lettura sulla storia del capitalismo, non solo nella versione cattolica, a partire dal medioevo per conoscere alcuni rudimentali informazioni sulla funzione e responsabilità sociale del capitale per i mercanti cattolici e quanto lo spirito francescano su questi argomenti abbia influito sulle origini del capitalismo.
Non è da tutti prima di proferire parole al vento, assicurarsi che esse non includano insulti gratuiti. Certamente, come prima uscita pubblica, fresca di nomina del presidente Renzi, quella della signora Orlandi non è proprio un’uscita che tocchi il merito delle annose questioni fiscali che interessano il Paese.
Non ci stupiamo che il nuovo direttore dell’Agenzia delle Entrate abbia accuratamente evitato di leggere o informarsi sulle parole del Vangelo, sulla dottrina, sulle epistole di San Paolo o sugli inviti contro usurai o le finalità egoistiche del denaro di tanti e innumerevoli predicatori e santi della storia e della “matrice cattolica”.
Siamo certi che Ella, insieme alle scuse, voglia fornire alla opinione pubblica i propri ideali e la propria storia religiosa, spirituale o filosofica, così da poter valutare la propria matrice e gli ispiratori della propria azione. Siamo sicurissimi che qualunque sia la matrice della Signora Direttore, il lungo elenco recente e passato della matrice cattolica risulterà enormemente più autorevole di coloro ai quali Ella si ispira.
Ci saremmo attesi una relazione sobria e precisa, che potesse prendere spunto dalla lunga tradizione di Vanoni e di diverse recenti politiche fiscali di molti Paesi, per considerare quanto l’assurda elevazione della pressione fiscale sia la concausa delle evasioni fiscali.
Tant’è, la delicata Sig.ra Orlandi ha purtroppo messo in mostra un aspetto ideologico e apertamente anti cattolico che nessuno si attendeva, forse nemmeno lo stesso presidente Renzi.
Inventarsi il binomio cattolici-condono è fuorviante, sbagliato, insultante. Non è questo il compito che ci si attende dal nuovo direttore della Agenzia delle Entrate, perciò si pretendono le scuse.
Scuse civili, urgenti, necessarie.