“Col 51% manteniamo il controllo di Cdp Reti e non svendiamo”, ha detto il presidente di Cdp, Franco Bassanini, risponde alle critiche sull’operazione con cui il gruppo ha ceduto il 35% di Cdp Reti ai cinesi di State Grid. “Ci danno – ha sottolineato Bassanini – più delle quotazioni attuali, delle medie degli ultimi tre mesi e degli ultimi sei mesi dei titoli di Snam e Terna. Sono condizioni molto favorevoli per non avere ceduto il controllo”.
I FINI DELL’INCASSO
“Gli oltre 2 miliardi” che State Grid of China investe in Cdp Reti “saranno utilizzati per sostenere l’ economia italiana, con investimenti di lungo termine dai quali dipende la ripresa della crescita economica”, ha sottolineato il presidente di Cdp, a Palazzo Chigi, in occasione della firma dell’accordo per la cessione del 35% di Cdp Reti al gruppo statale cinese.
LE SINERGIE
“Ma soprattutto – ha aggiunto Bassanini – si aprono prospettive di cooperazione. Già da oggi inizieremo a lavorare concretamente, in un incontro pomeridiano con i nostri amici cinesi per studiare investimenti comuni in Italia e di imprese italiane in Cina con il nostro sostegno finanziario”. Quello siglato oggi, alla presenza del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, dell’amministratore delegato di Cdp, Giovanni Gorno Tempini, e dei vertici di State Grid of China Corporation, è per Bassanini “un accordo strategico per la cooperazione tra i due Paesi e per l’economia italiana”.
NESSUNA SVENDITA
Cdp non ha fatto nessuna svendita con l’apertura del capitale di Cdp Reti ai cinesi di State Grid of China, ha detto Bassanini rispondendo alle critiche mosse alla vigilia da esponenti di Forza Italia. “Non perdiamo il controllo e non svendiamo”, afferma il presidente di Cassa senza riferirsi esplicitamente alle critiche lanciate dopo l’annuncio dell’accordo. I cinesi “danno più del valore di Borsa della media degli ultimi sei mesi”, afferma riferendosi alle partecipazioni in Snam e Terna che avrà la società veicolo. “Inoltre si aprono prospettive di cooperazione e investimenti comune con State Grid of China che è la settima società al mondo”.