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Fiat e Cnh, tutte le novità del contratto per i dirigenti

Il 30 luglio, a Roma Fiat, CNH Industrial e Federmanager hanno sottoscritto l’accordo per il rinnovo del CCL scaduto il 31 dicembre 2013. Il contratto, che si applica ad oltre 1.500 dirigenti, ha valenza per il biennio 2014-2015, recepisce le proposte dell’Osservatorio paritetico concretizzando una modalità innovativa di relazioni industriali che ha favorito il raggiungimento delle intese e consentito di sottoscrivere il nuovo accordo.

L’ACCORDO

Le parti hanno inteso realizzare un rinnovo non tradizionale da cui emerge un grande senso di responsabilità e la consapevolezza della situazione economica e sociale del Paese. Nel contempo l’intesa conferma l’utilità di un sistema di relazioni industriali moderno, propositivo nelle soluzioni e che punta alla valorizzazione del dirigente come persona e come figura strategica per il futuro del Gruppo FIAT-CNH Industrial. L’accordo, infatti, mette a disposizione delle parti strumenti contrattuali moderni con particolare riguardo al welfare aziendale, alla formazione e alle politiche retributive incentivanti legate ai risultati aziendali, strumenti che, nell’attestare e valorizzare la crescita professionale delle figure manageriali aziendali, intendono favorire e sostenere la competitività del Gruppo FIAT e CNH Industrial.

LE SFIDE DELLA DIRIGENZA

L’impegno profuso dalle parti allo scopo di realizzare in breve tempo un accordo snello e ritagliato sulle rispettive esigenze, dimostra che il contratto collettivo è ancora uno strumento fondamentale per regolare il rapporto di lavoro dei dirigenti e per trovare quelle soluzioni contrattuali in grado di allineare la disciplina di regolazione del rapporto di lavoro del dirigente alle rispettive aspettative attestando il valore delle competenze e capacità del management ad affrontare le sfide continue dell’innovazione e della competitività.

I CONTENUTI DEL CONTRATTO

Entrando nel merito dei contenuti del contratto, un primo punto qualificante dell’accordo attiene ad una maggiore evidenziazione dell’incidenza del ruolo del dirigente, nell’ambito delle proprie responsabilità, sugli obiettivi dell’azienda e pertanto della sua rilevanza come figura strategica anche per il miglioramento della produttività e di tutti gli altri fattori di competitività dell’azienda. In coerenza con tale affermazione il suo trattamento economico complessivo minimo è stato stabilito, a decorrere dal 2015, in euro 65.000,00 con riferimento ai dirigenti con anzianità di servizio nell’azienda con la qualifica di dirigente, fino a 6 anni e in euro 82.000,00 con riferimento ai dirigenti con anzianità di servizio nell’azienda con la qualifica di dirigente, superiore ai 6 anni compiuti.

OBIETTIVI E FEEDBACK

Per la parte variabile la disciplina è stata rafforzata con la previsione di specifici incontri in cui, nel primo saranno comunicati al dirigente gli obiettivi e, nel secondo, di feed back, la valutazione dei risultati raggiunti in termini di performance e leadership.

Un secondo punto qualificante riguarda la fase di accesso al ruolo dirigenziale: sarà l’Osservatorio paritetico a pianificare specifiche iniziative formative avvalendosi delle strutture di Fiat Training Center e di Federmanager Academy.

IL RAFFORZAMENTO DEL WELFARE AZIENDALE

Più in generale, poi, le parti hanno ritenuto di proseguire la strada del rafforzamento e della valorizzazione del welfare aziendale, definendo significativi miglioramenti della disciplina contrattuale in merito, ad esempio, alla tutela in caso di morte e invalidità permanente causata da malattia non professionale, al congedo matrimoniale, ai diritti di pubblicazione nominativa di ricerca e lavori del dirigente, al check up per chi abbia compiuto 40 anni, e infine introducendo in via sperimentale miglioramenti della normativa sulle vetture aziendali e sulla fuel card.

LE TUTELE ASSISTENZIALI E PREVIDENZIALI

Il capitolo delle tutele assistenziali e previdenziali, si conferma essere parte centrale del CCL e ne esce rafforzato. In sintesi, per quanto attiene alla previdenza complementare è stato ripristinato il minimale contributivo aziendale nella misura annua di 4.800 euro a decorrere dalle contribuzioni versate nel corrente anno. Viene, inoltre, prevista una contribuzione aggiuntiva a carico azienda nella misura dell’1% a favore dei dirigenti che sono nel regime pensionistico interamente contributivo, fermo restando il limite retributivo di 200 mila euro annui. Per quanto attiene, invece, l’assistenza sanitaria integrativa, oltre a un innalzamento della contribuzione per i dirigenti in pensione che scatterà in due tranches, dal 2015 e dal 2016, è stata prevista una copertura integrativa al FISDAF riservata ai dirigenti in servizio che dovrà essere messa a punto con decorrenza dall’1.1.2015, per la quale si è già prevista una ripartizione del premio nella misura di 1/3 a carico azienda e 2/3 a carico del dirigente.



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