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L’Ucraina e l’Europa che non c’è. Le parole di Franco Frattini

Franco Frattini è presidente della Sioi, Società italiana per l’organizzazione internazionale, lo storico istituto di Palazzo Venezia a Roma che è anche l’associazione per le Nazione Unite nel nostro Paese.

È stato ministro degli Esteri, vicepresidente della Commissione europea e presidente della Commissione parlamentare per la vigilanza sui servizi segreti (già Copaco, ora Copasir). La sua è una voce autorevole nel dibattito, spesso asfittico, sulla politica estera ed europea dell’Italia. Dopo essere intervenuto su Formiche.net a sostegno dell’appello per la costruzione di un’ampia coalizione internazionale contro i terroristi dell’Islamic State, ieri è tornato a scrivere dal suo account Twitter rivolgendosi proprio al fondatore del progetto editoriale Formiche, Paolo Messa. “Domani (oggi, ndr) a Berlino si vedono Francia Germania Russia e Ucraina.. Unione Europea neppure considerata, all’indomani vertice di Bruxellesl!!!!!”: questo il cinguettio dell’ex ministro italiano. Difficilissimo dargli torto.

Oggi infatti a Berlino si svolgerà un fondamentale incontro fra i ministri degli esteri di Ucraina e Russia. La rilevanza di questo appuntamento è accentuata dalla crisi diplomatico-militare fra Kiev e Mosca che è arrivata alla punta più alta. Si tratta quindi di verificare la possibilità di un primo e più serio tentativo di de-escalation di un conflitto che dovrebbe terrorizzare l’Europa e che invece Bruxelles ha per troppo tempo sottovalutato, provocando anche la reazione stizzita degli Usa (celebre la frase intercettata alla numero 2 di Foggy Bottom, Victoria Nuland che sbottò “Fuck Europe!”).

Putin in pochi mesi ha annesso la Crimea ed ora sta penetrando l’Ucraina dell’Est. Le sanzioni economiche varate dall’Occidente non hanno avuto – sin qui – quell’effetto di deterrenza auspicato, anzi. Insomma, il mondo guarda più o meno impassibile alle premesse di una nuova guerra nel vecchio continente proprio nel centesimo anniversario della primo conflitto mondiale. Per l’Europa sarebbe un disastro assoluto. Ecco perché Frattini denuncia la gravità di una iniziativa che avviene sotto le insegne tutte nazionali di un singolo Stato come la Germania e peraltro con una beffa che si aggiunge al danno.

Al vertice di oggi, come scritto anche dal presidente della Sioi nel suo tweet, sarà presente anche la Francia. Invece dell’Europa Unita siamo ad una riedizione – formato tandem – della Triplice (anch’esso triste presagio della prima guerra mondiale). Il sogno politico di pace che è a fondamento della nascita del progetto europeo trova insomma una nuova smentita. Ancora più clamorosa se si pensa che giunge in contemporanea con un vertice straordinario della UE fissato per ferragosto e che doveva servire a dimostrare che l’Unione nel contesto della politica estera parla con una sola voce. Per il momento tocca registrare, con tanta amarezza, che a parlare sono i singoli Stati e primo fra tutti la Germania. L’Europa oscilla fra l’afonia ed il balbettio.

Non sorprende quindi il lamento di Frattini. Stupisce piuttosto il silenzio dei ‘soloni’ della politica estera italiana i quali, beati loro, nulla sentono, nulla vedono e nulla dicono (ma tanto chiedono).


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