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Ferrari, ecco tutti motivi delle sportellate fra Marchionne e Montezemolo

Screzi personali su Fiat? Oppure opposte strategie per la Ferrari?

Che succede tra Sergio Marchionne che ha di fatto licenziato Luca Cordero di Montezemolo dalla Ferrari dopo averlo sballottato dal cda di Fiat? E le tensioni sono solo tra Marchionne e Montezemolo o l’ex presidente di Confindustria punta in dito, in verità, contro alcuni componenti della famiglia Agnelli?

Per cercare di rispondere a questi interrogativi, Formiche.net ha sentito un giornalista esperto del Lingotto come Ugo Bertone, per anni inviato di punta di economia, finanza e auto al quotidiano La Stampa di Torino, poi direttore del settimanale Borsa&Finanza, ora firma dei quotidiani Foglio e Libero.

Perché Marchionne licenzia di fatto Montezemolo dalla presidenza della Ferrari? LCdM dice che i conti della Rossa vanno a gonfie vele…

In realtà lo dice anche Marchionne. Ferrari, al pari Hermès, Gucci o Cartier, gode di un vantaggio quasi incolmabile nel mondo del lusso. Per difendere quest’immagine (e la qualità necessaria per sostenerla) in questi anni la strategia concordata con il Lingotto è stata quella di stendere un cordone sanitario per isolare Maranello dall’immagine negativa di Fiat. Montezemolo ha il merito di aver evitato le “sinergie” (componenti, etc.) con il mondo Fiat, con il pieno consenso di Marchionne.

Quindi Marchionne facendo sbalzare Montezemolo dalla Rossa che progetti ha per la Casa di Maranello?

Oggi cambia tutto: la Fiat non esiste più, al suo posto c’è un acronimo Fca, che amministra un portafoglio di brand di cui Ferrari è il più prestigioso perciò destinato a far da apripista per il polo del lusso (Maserati, Alfa) e a rappresentare l’anima italiana di un gruppo global. Perciò addio all’indipendenza di Ferrari.

Quanto gli screzi personali hanno avuto un gioco nella scarsa sintonia tra i due? Insomma quali sono le ragioni profonde del fatto che i due si sono simpaticamente antipatici?

I due sono molto diversi. Basti pensare alla posizione su Confindustria di Marchionne che suona a totale rifiuto anche della policy di Montezemolo. Ma, più dei conflitti personali, vale un dato oggettivo.

Ormai Fiat è americana”, avrebbe borbottato Montezemolo secondo le indiscrezioni del Corriere della Sera come risposta polemica al siluramento di Marchionne. Eppure il presidente della Ferrari dovrebbe essere il primo a essere contento del respiro sempre più internazionale della Fiat, o no?

Parliamoci chiaro. La Fiat dell’Avvocato, di cui LCdM è l’ultimo simbolo, finisce qui. Il ruolo pubblico di Fca nella realtà italiana è e sarà un altro: meno interventista, meno mondano, meno sportivo. Meno tutto, ma con l’ambizione di far contar di più le ragioni dell’industria, come non è successo in passato.

Non solo dissidi personali. E allora quali sono le reali divergenze?

Montezemolo aveva proposto un alto percorso per Ferrari: un’Ipo in Asia, per aggiungere ad Abu Dhabi altri soci orientali (Cina, Singapore, India) e così porre le premesse per la quotazione di un gruppo, a maggioranza Fiat da quotare ad Hong Kong a prezzi record. In questo caso lui sarebbe stato l’uomo simbolo di un certo made in Italy che spopola in Asia e si sarebbe protetta una certa autonomia di gestione rispetto a partner finanziari.

Marchionne ha risposto picche? E perché?

L’obiettivo di Marchionne è opposto: Ferrari è il fiore all’occhiello per la quotazione a Wall Street e per le valutazioni degli operatori. D’ora in poi saranno loro i veri giudici cui risponderà il ceo, non l’azionista Exor o gli stakeholder (Stato, sindacati etc).

L’assenza di Montezemolo alla festa per i 10 anni di matrimonio di John Elkann non stanno a significare che il vero bersaglio polemico di Montezemolo sono un po’ anche gli Agnelli che lo hanno rottamato dal cda Fiat senza tanti complimenti e ora lo licenziano di fatto dalla Ferrari?

Sì, credo che LCdM sia molto più offeso con John Elkann che con Marchionne anche se il riferimento alle sconfitte sportive di Ferrari è stato impietoso. Ma Elkann lo ha licenziato dal cda Fiat perché “dipendente” e senza fare un solo cenno al suo passato di presidente Fiat. Uno sgarbo così grosso è stato senz’altro voluto e ingeneroso: se LCdM non avesse preso la guida di Fiat nel 2004, la ditta finiva nelle mani di Morchio.

Quindi le ripetute accuse e polemiche di Della Valle contro il ragazzino John erano di fatto condivise da Montezemolo?

Penso di sì. Ma credo che quando John Elkann ha sottolineato che Della Valle “andava male” si riferisse non solo a Tod’s ma soprattutto a Ntv.



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