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Renzi entra nel club degli sgraditi ai magistrati. Buona fortuna…

Ora si può veramente dare il benvenuto a Matteo Renzi. Il benvenuto nel circolo dei politici più sgraditi alla più potente delle corporazioni, o al maggiore dei “poteri forti” esistenti in Italia: i magistrati. Il cui sindacato è insorto contro la riforma della giustizia avviata dal governo, prima ancora di conoscerne bene tutti i particolari.

Sono bastate la riduzione delle loro ferie, dopo il proposito di applicare anche a loro il tetto contributivo del presidente della Repubblica, e l’intenzione – per ora – di far loro pagare davvero, seppure non totalmente e direttamente, i danni procurati ingiustamente nell’esercizio delle funzioni giudiziarie, in omaggio al sacrosanto principio del “chi sbaglia paga”, a fare esplodere la rabbia delle toghe.

Benvenuto fra noi, potrebbero dire a Renzi due presidenti della Repubblica incorsi anch’essi nelle furie e nelle critiche dei magistrati e/o loro pretoriani, il compianto Francesco Cossiga e l’ancora “regnante” Giorgio Napolitano, e due presidenti del Consiglio – il compianto Bettino Craxi e l’ancor vivo ma “decaduto” Silvio Berlusconi – che hanno dovuto anch’essi lottare duramente con la magistratura inquirente e/o giudicante.

Buona fortuna, Matteo.



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