Sono le battaglie spesso a compattare le truppe. Così, a suon di hashtag #vendiamolaRai, sembrano trovare nuova sintonia le variegate anime dei liberali italiani. La manifestazione di Milano, Roma e Pescara per dire no al canone e privatizzare la Rai dello scorso 25 settembre, ideata da Società Libera, e che sarà replicata anche il 23 ottobre, ha visto la partecipazione fianco a fianco di molti partiti e associazioni di area come lo storico PLI, i Liberali i Radicali, Fare e Ali.
LA BATTAGLIA SULLA RAI
“È una battaglia liberale in tutto e per tutto. Ci obbligano a pagare un servizio che non abbiamo scelto e che dà spazio ai soliti noti. È un sistema, quello della Rai, oscurantista e parziale. Ormai fa comodo scegliersi l’opposizione. Oggi è Grillo, ieri era il Pd, l’altro ieri il centrodestra. Noi liberali come i radicali o liberaldemocratici rimaniamo sistematicamente tagliati fuori dai servizi e dai talkshow. Eppure il canone lo paghiamo anche noi!”, commenta a Formiche.net uno dei fondatori de I Liberali, Renato Altissimo che aggiunge: “Canone a parte, è una questione di libertà e trasparenza. La Rai è un esempio di sprechi, di mancata trasparenza, di politiche illiberali. È ora di venderla ma senza ricorrere agli espedienti sulla falsariga di Alitalia. Guai a lasciare i debiti a carico dei contribuenti”.
Della stessa opinione anche Giancarlo Morandi, attuale segretario del PLi: “La Rai è una ottima azienda che raggruppa al proprio interno grandi professionalità. Oggi per sopravvivere è costretta a chiedere il canone per mantenere tutti quei pesi morti che i partiti politici hanno insediato nell’azienda. Con una Rai privata e senza quei pesi morti dei raccomandati a vario titolo i cittadini non dovrebbero più pagare alcun canone ma soprattutto avremmo un organo di informazione libero dai condizionamenti dei partiti capace di rappresentare la realtà per quello che è veramente”.
L’OBIETTIVO DEI LIBERALI
Iniziative politiche comuni come quella sul servizio pubblico, fa notare Morandi, “sono un sintomo della volontà che credo accomuna tutti i gruppi liberali: costituire un importante riferimento culturale e politico con una chiara identità liberale per poter dare ai cittadini italiani la possibilità di scelte chiare garantite dalla nostra storia”. L’unità “delle varie anime liberali sparpagliate e fino ad oggi troppo divise” è il primo obiettivo dei Liberali anche secondo Altissimo che individua il futuro posizionamento del movimento: “Riuscita l’operazione saremo ben lieti di ‘morire’ per dar vita insieme ad altri ad un soggetto più ampio ed organizzato che possa rappresentare tutta quell’area delusa da Berlusconi e allergica a Renzi”.
REGIONALI E ALLEANZE
Le Regionali si avvicinano ma Morandi invita a “non farsi dettare l’agenda dalle scadenze elettorali”. E, in merito alle future alleanze, chiarisce: “Per sostenere il bisogno di libertà dei cittadini italiani varrà la pena di impegnarsi non certo nella prospettiva di una stampella elettorale a questo o a quello”.