Caro Moretti, evitiamo di contribuire a spappolare e immobilizzare il gruppo Finmeccanica, già sballottato troppo dalla magistratura e sovente senza chiare direttive strategiche dei governi.
E’ l’appello, accorato ma puntuto, che arriva da uno dei leader sindacali che più seguono, e amano, Finmeccanica. Il sindacalista in questione, che per primo lancia questo tipo di appello dopo il cambio al vertice di Finmeccanica, è Giovanni Contento, segretario nazionale della Uilm, che parla nel giorno in cui il gruppo presieduto da Gianni De Gennaro e guidato dall’ad, Mauro Moretti, ha commentato la revisione dell’outlook da stabile a negativo, da parte dell’agenzia di Rating Standard & Poor’s, sottolineando che il “giudizio si basa sugli elementi e sui dati economico finanziari dell’esercizio 2013 e del primo semestre 2014”. Moretti è stato nominato a maggio.
Contento, perché siete preoccupati? “Moretti – risponde il leader della Uilm in una conversazione con Formiche.net – è un grande e apprezzato manager. Che arriva dalle Ferrovie dello Stato, quindi da una società di trasporti, di servizi, che non faceva prodotti, complessi, come Finmeccanica. Il gruppo Finmeccanica invece deve competere nel mondo con concorrenti agguerriti, è articolato, e non mono-committente come le Fs”.
LA MASSA CRITICA
Da questa premessa, il leader della Uilm si addentra fra timori, preoccupazioni e veri e propri allarmi che lancia per il “bene di Finmeccanica”, un gruppo costruito con fatica e con successi negli ultimi decenni, sottolinea Contento. E solo con una rilevante “massa critica”, dice il leader sindacale, il gruppo può continuare ad avere un futuro. Per questo il combinato disposto di offensive della magistratura, atarassie ministeriali, rischio di smembramento e stallo nei mercati internazionali disegna un quadro preoccupante per il gruppo di Piazza Monte Grappa.
DOSSIER ANSALDO BREDA
No alla vendita di Ansaldo Breda, dunque? “E’ vero – risponde Contento – noi diciamo no alla vendita o allo spacchettamento di di Ansaldo Breda perché riteniamo che si possano realizzare partnership industriali e societarie, considerando che l’azienda è nella condizione di non avere più perdite di bilancio nel 2015 e di produrre treni di alta qualità”.
L’APPELLO DELLA UILM
Non disperdere e non parcellizzare il gruppo Finmeccanica è dunque l’appello che lancia la Uilm che, in una lettera inviata a tutti gli iscritti del sindacato dei metalmeccanici e ai dipendenti della holding dell’aerospazio e difesa, assicura tutto il proprio impegno per scongiurare questo scenario e perché il gruppo sia “in grado di competere con i colossi internazionali”.
LE RICHIESTE DI CONTENTO
”La difesa delle attività industriali è il presupposto indispensabile per il rilancio dell’economia in Italia e il Gruppo Finmeccanica rappresenta ben 40mila occupati in Italia e 65mila nel mondo, operando in un settore ad alta tecnologia di cui ne esporta il 70%”, scrive la Uilm che in una lettera ai vertici elenca le scelte compiute dal nuovo vertice a 135 giorni dal suo insediamento.
GLI ATTI DI MORETTI
Che cosa ha fatto finora il nuovo capo azienda? ”Taglio – ricorda il segretario nazionale della Uilm, Giovanni Contento – di tutti i consulenti, compresi quelli indispensabili, per la realizzazione dei programmi; spostamento della sede legale della società a Piazza Monte Grappa; accentramento, nella stessa sede, delle funzioni stampa, relazioni esterne, legali, audit, finanza e controllo, relazioni sindacali; continui messaggi di tagli di dirigenti, personale di staff e lavoratori indiretti; continue asserzioni ufficiali, da parte dei vertici Finmeccanica, sulla presentazione di un piano strategico-industriale entro dicembre, focalizzato sulle attività ad alto rendimento e con meno attività manifatturiera”. E i prossimi passi sono stati indicati oggi dal Corriere della Sera in un articolo di Fabio Tamburini.
FRANCESI ALL’OFFENSIVA
Nell’elencare le azioni in atto da parte del gruppo guidato dall’ad, Mauro Moretti, la lettera della Uilm prosegue criticando di fatto l’indifferenza verso tutte “le alleanze societarie di minoranza, comprese Thales Alenia Space e Mbda, fuori dagli interessi di Finmeccanica, dando mano libera ai francesi di depauperare le attività industriali italiane mettendo a rischio la sovranità nazionale dell’Italia”.
I METODI DEL CAPO AZIENDA
“Il metodo introdotto dal nuovo vertice di Finmeccanica di non dialogare con nessuno, a partire dagli attuali gruppi dirigenti delle singole società, ha di fatto interrotto – sottolinea Contento – quell’elemento positivo che era il lavorare in team per superare le difficoltà quotidiane che si verificano sui complessi programmi dei settori Aerospazio, Difesa e Elicotteristica. E’ proprio a questo lavoro di gruppo e al senso di appartenenza che dobbiamo il successo dei settori di eccellenza di Finmeccanica degli ultimi 20 anni”.
IL FUTURO DELLE RELAZIONI INDUSTRIALI
“A questi punti – ha aggiunto Contento in una nota ieri per la stampa – si aggiunge anche il fatto che, avendo concentrato tutto nella sede di Piazza Monte Grappa, sono state esautorate le relazioni sindacali a tutti i livelli, sia nel merito delle problematiche industriali e occupazionali che sui piani di sviluppo dei singoli programmi previsti negli accordi di ristrutturazione. Inoltre – dichiara il leader della Uilm – è stato intimato alle aziende di non avere rapporti istituzionali con i clienti, il che aggrava ulteriormente le difficoltà di realizzazione dei programmi per i quali è necessario un rapporto costante con il cliente privato ed istituzionale. In questo stato di incertezza, il Gruppo sta perdendo le proprie competenze, molti tecnici infatti stanno migrando verso la concorrenza che sa apprezzare le loro qualità”.