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I rischi per eBay dopo la separazione da PayPal

L’onda lunga della quotazione di Alibaba arriva sulle coste californiane e spinge il colosso americano delle vendite online eBay a una storica decisione: lo spin-off della controllata dei pagamenti PayPal. eBay ha deciso di creare due aziende distinte, quotate in Borsa separatamente. L’operazione sarà portata a termine nella prima metà del 2015.

LA VITTORIA DI ICAHN

L’annuncio rappresenta una chiara revisione delle strategie di crescita dell’azienda americana. Separando le due attività, eBay vuole capitalizzare sulle opportunità dei due singoli business, permettendo ad eBay di focalizzarsi meglio sull’attività del commercio online, dove la concorrenza di Amazon e di Alibaba morde sempre più da vicino. La nuova eBay libera da PayPal potrà reinvestire i profitti che aveva finora incanalato nella filiale dei pagamenti e infondere nuova linfa al core business.

“Come entità focalizzata sul core business – ha sottolineato il Ceo John Donahoe – eBay ha un forte cash flow e margini molto solidi, e avrà l’opportunità di investirli nella crescita delle sue attività”.

Lo spin-off di PayPal rappresenta una vittoria per il finanziere Carl Icahn, che possiede una quota di eBay e ha dato battaglia proprio per una separazione della controllata, considerata l’attività più pregiata del gruppo dell’e-commerce americano.

IL RIPENSAMENTO DEL CEO DONAHOE

Solo a gennaio il Ceo di eBay John Donahoe aveva detto che sia lui che il Cda erano contrari all’idea di separare PayPal, con cui esistevano importanti sinergie: attraeva clienti da eBay senza grandi costi di marketing, usava dati delle transazioni di eBay per migliorare i suoi prodotti e usava anche i capitali di eBay per fare investimenti.

Otto mesi dopo che cosa ha portato Donahoe a dichiarare che come aziende indipendenti PayPal e eBay possono prosperare ancora meglio? La risposta è da ricercare in una serie di eventi: il lancio da parte di Apple del suo sistema di pagamenti ApplePay; la crescita di Stripe, una start-up dei pagamenti che compete con PayPal, che è partner del sistema di Apple, mentre PayPal non lo è; la quotazione di Alibaba, che si è imposta all’attenzione internazionale come colosso del commercio elettronico e ora è pronta a conquistare Usa e Europa; l’accordo siglato a giugno tra Stripe e il servizio di pagamenti di Alibaba, Alipay, per permettere ai consumatori cinesi di usare i loro account Alipay per fare acquisti usando Stripe. Anche Google e Amazon stanno costruendo i loro servizi di pagamento e ci sono altri concorrenti di PayPal che si stanno facendo strada, come Square.

Max Levchin, co-fondatore di PayPal e uno degli investitori di Stripe, ha definito lo spin-off “una mossa intelligente”. L’industria è molto cambiata negli ultimi anni e la concorrenza, sia da grandi gruppi come Apple sia da piccole start-up innovative, è molto forte. Ora PayPal dovrà concentrarsi su altre fonti di crescita – non più principalmente i clienti di eBay; cercherà di convincere altri retailer ad allearsi con lei e certo si rivolgerà anche ad Alibaba. “Può concentrarsi a fare quello che va bene per PayPal senza dover pensare a quello che va bene anche per eBay”, dice Denee Carrington, analista di Forrester.

I VANTAGGI DEI DUE BUSINESS SEPARATI

I vantaggi della separazione sono sottolineati da diversi analisti. PayPal diventerà più snella e agile, il che è necessario viste le rapide innovazioni nell’industria dei pagamenti e la concorrenza di ApplePay e di Alipay.

Da parte sua eBay avrà più soldi da investire nella competizione con Alibaba, anziché spendere nella crescita di PayPal (eBay ha sborsato 800 milioni di dollari per la società che processa pagamenti Briantree, integrata poi con PayPal). I manager di eBay hanno sempre sottolineato che se PayPal è l’attività che cresce più velocemente, le vendite di eBay restano la “cash cow”, cioè il business che macina soldi e margini. Ora eBay può investire nelle sue operazioni, migliorando i servizi offerti e la sicurezza del sito. eBay vuole anche espandersi in Cina e può farlo meglio da sola che con PayPal visto il predominio del player locale Alipay.

EBAY SENZA PAYPAL E’ DAVVERO PIU’ FORTE?

Non tutti gli analisti sono tuttavia d’accordo sulla scelta fatta da eBay. Dal punto di vista degli investitori, le mosse migliori di eBay degli ultimi anni sono state quelle fatte per espandere i servizi di PayPal, per esempio portandoli sui device mobili, sui siti di negozi concorrenti o anche nei negozi fisici. Separare le due attività, sostengono alcuni, rallenterà la crescita di eBay.

PayPal ha realizzato 6,6 miliardi di dollari di fatturato lo scorso anno e cresce più velocemente del core business di eBay. eBay fattura poco più di 8 miliardi di dollari e presto PayPal avrebbe superato le sue entrate. Ma soprattutto, PayPal porta a eBay un prezioso set di dati sui suoi 152,5 milioni di utenti attivi, con informazioni su quanto e come spendono, su eBay ma anche su altri siti, dati che eBay usa poi per programmare quali prodotti vendere e a quale prezzo sul suo negozio online. eBay resterà “sola” a vedersela con la concorrenza di Amazon, Google e Alibaba. Come sottolinea Sanjay Sakhrani, analista di Keefe, Bruyette & Woods: “Cambierà la quantità di informazioni sul cliente e sulle transazioni che eBay potrà avere e quindi ci saranno minori opportunità di monetizzazione. Ma non si può avere tutto”.

“La battaglia finisce dove il consumatore comincia la ricerca per un prodotto, e lo fa oggi su Google o Amazon”, nota Michael Graham, analista di Canaccord Genuity, che ha abbassato il suo rating su eBay a “hold” dal precedente “buy”. “Nessuno comincia la ricerca su eBay”.

La decisione dello spin-off di PayPal contrasta anche con le strategie di Amazon e Apple: mentre le rivali stanno integrando dei servizi di pagamento, eBay se ne separa. Qualcuno azzarda l’ipotesi che senza PayPal eBay possa diventare un target di takeover attraente per Alibaba, desiderosa di avere una presenza negli Usa, come dice Gil Luria, analista di Wedbush Securities: “Per i cinesi, sarebbe una mossa naturale”.



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