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Così si può sconfiggere Ebola

Harbel è una company town vicino alla capitale Monrovia. Gli alberi di gomma si piegano verso ovest. Dal 1926, in mezzo a quella foresta, si è insediato il fondatore della Firestone con la famiglia. Quando la società era ancora a Ohio, i dipendenti dell’azienda dicevano che gli alberi si “inchinavano a Akron”. Oggi gli impiegati che lavorano in quelle piantagioni sono più di 80mila.

A marzo hanno dovuto superare una dura prova: il primo caso di Ebola. “Quando il caso di Ebola è stato diagnosticato alla moglie di un nostro dipendente siamo andati in modalità di crisi”, ha raccontato Ed Garcia, amministratore delegato di Firestone Liberia. L’intera struttura si è dedicata alla vicenda.

Levi Zeopueger, 40 anni, è stata portata alla clinica di Firestone ed è sopravvissuta. Fuori dal villaggio, 11 membri della sua famiglia sono morti di Ebola. “In quel momento non c’era nessun centro medico che si poteva occupare di lei. Così abbiamo deciso di gestire la situazione noi stessi”, ha spiegato Garcia. Nessun medico aveva esperienza con Ebola, ma tutti hanno sommato sforzi per documentarsi. Internet è stato fondamentale. “Abbiamo sgomberato un edificio – ha continuato – e costruito un reparto di isolamento. Abbiamo costruito tutte con la gomma per il personale ospedaliero”. Il caso di Ebola è stato confermato domenica, l’ospedale è stato attrezzato lunedì e martedì la donna era in isolamento.

Firestone si è impegnato in tenere sotto controllo il virus. È stato costruito un centro di trattamento immediato e la trasmissione è stata fermata. Il dottore Brendan Flannery, direttore del Centers for Disease Control and Prevention in Liberia, ha detto che la metodologia impiegata in Harbel è stata intraprendente, innovativa ed efficace; un esempio da seguire.
Nei quattro mesi successivi non c’è stato nessun altro caso di Ebola. Poi, ad agosto, un nuovo focus. Come risposta la comunità ha aperto altri centri di assistenza lungo la piantagione di gomma. Combattere Ebola è diventata la principale priorità. A chi chiede a Flannery come si controllare l’epidemia, il medico risponde: “soldi, risorse e la determinazione di fermare Ebola”.


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