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Perché i Popolari di Mauro passano all’opposizione

Con l’intervento odierno di Mario Mauro su Il Giornale, la collaborazione al governo tra moderati e la sinistra è giunta al capolinea.

Svelata la realtà di una falsa maggioranza sempre più monocolore renziano con le stampelle degli accoliti del Ncd e dell’Udc, con i quali si tenta di far passare una “legge elettorale grande truffa” con l’obiettivo di perpetuare, con la sopravvivenza dei soliti noti, il trasformismo inconcludente del giovane fiorentino, ai Popolari per l’Italia di Mario Mauro spetta ora passare all’opposizione per concorrere alla ricostruzione nel Paese dell’area popolare.
Partiremo dal connettere in tutte le realtà regionali gli amici dei partiti, dei movimenti e delle associazioni che il 3 novembre scorso hanno sottoscritto a Roma il patto per la Costituente dei Popolari Italiani, dando vita a comitati regionali aperti a quanti, già elettori dell’Udc, del Ncd e della stessa Forza Italia, sono delusi dei comportamenti ambigui dei loro ormai impresentabili leaders.

Il tempo degli accoliti e dei turiferari renziani è finito.
Guardiamo con interesse a ciò che stanno promuovendo in Italia Flavio Tosi e Corrado Passera e a quanto Raffaele Fitto sta sviluppando all’interno di Forza Italia.
Puntiamo a costruire un’alternativa popolare nel Paese al governo di Renzi, sulla base di contenuti e di proposte in grado di offrire una speranza ai ceti medi e alle classi popolari ormai prive di rappresentanza politica e prossime a una mobilitazione dal basso che inizierà con un’inevitabile rivoluzione fiscale passiva, collegata alla grave crisi economico finanziaria e sociale da questi ceti vissuta.

La proposta avviata con i consiglieri comunali e regionali a sostegno di atti deliberativi per la separazione delle competenze e funzioni tra banche d’affari e banche di credito ordinario sul modello della Legge Glass Steagall, messa in campo dai nostri amici popolari bresciani e da noi amplificata a livello nazionale, va esattamente in questa direzione.
Alle azioni di un Governo espressione di un Parlamento di nominati, eletti con una legge dichiarata incostituzionale, tendenti a imporre, come con il nuovo Italicum, soluzioni autoritarie e palesemente illegittime, siamo pronti a rispondere con iniziative popolari nel solco della migliore tradizione dei cattolici democratici e dei liberali e riformisti italiani.

Ettore Bonalberti
www.insiemeweb.net
www.don-chisciotte.net



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