Spostati, Silvio. Altro che Raffaele Fitto. C’è chi infierisce molto più duramente sulla débacle azzurra di domenica. E’ uno dei più antichi nemici di Berlusconi, l’Economist.
Il settimanale britannico, dopo anni e anni di copertine al veleno sul leader di Forza Italia (da “perché è inadatto a governare” a “basta”, da “mamma mia” a “entrino i clown”, solo per citarne alcune), non poteva restare indifferente di fronte al “miserabile”, così lo definisce, risultato di Forza Italia in Emilia, l’8%. Soprattutto se paragonato al 19% della Lega Nord che doppia il principale partito di centrodestra.
È proprio questo dato ad essere esaltato dalla testata inglese. In un articolo non firmato sul sito, si parla del “trionfo” di Matteo Salvini e della prospettiva che la leadership del centrodestra possa passare dall’ex premier al segretario del Carroccio.
Una tesi che sembra peraltro confermata dalle dichiarazioni dello stesso Cavaliere che ieri alla presentazione del libro di Bruno Vespa si è detto disponibile a fare da regista al “goleador” Salvini.
L’Economist sottolinea però come le sue posizioni siano marcatamente di destra, vicine al Front National di Marine Le Pen e quindi molto diverse dal tradizionale popolarismo e moderatismo del centrodestra italiano. L’ascesa di una Lega “populista ed euroscettica” è favorita dalla crisi del partito berlusconiano e dai malumori interni per una posizione troppo morbida nei confronti del premier Renzi.
Nel rilanciare il sondaggio di Libero sul passaggio di testimone tra Berlusconi e Salvini, la testata britannica sembra chiedersi: può diventare davvero Salvini il leader di centrodestra? Il dibattito si diffonde anche oltremanica.