Spesso capita di leggere di notizie davvero assurde. Secondo alcuni giornali italiani un padre e una madre in Germania sarebbero stati arrestati perché si sono rifiutati di mandare la loro bambina a seguire due ore di “lezioni di sesso”.
La notizia viene ricamata ad arte da giornali che sono contro quello che loro definiscono “ideologia gender” ma che in realtà è solo questione di civiltà. Nel nord Europa infatti lo sanno e si sono organizzati da tempo per sensibilizzare, fin dalle scuole elementari, a comprendere il genere e le sue peculiarità. Non c’è nessun corso di sesso o di posizioni di kamasutra nelle scuole nordiche, tanto meno in Germania.
Il caso citato in originale in questo link non riporta assolutamente le immagini a cartoon di un uomo e una donna che fanno sesso…. i giornali italiani (quelli di un certo tipo, di una certa area) si divertono a montare pezzi di realtà per creare una realtà alternativa che non c’è.
Si può essere d’accordo o no, sul fatto che vengano previsti corsi di gender o di educazione sessuale (sarebbe il caso che iniziassero anche in Italia considerando i dati sulla diffusione delle malattie sessualmente trasmissibili >>> qui <<<) ma non si può banalizzare la questione o creare allarmismi o idee sbagliate: in Germania è reato non mandare i bambini a scuola. Potevano essere due ore di educazione civica o di taglio e cucito, non importa: se sono ore previste nell’ambito di studio non si possono perdere e se un genitore non manda a scuola il figlio o la figlia, infrange la legge e viene punito di conseguenza. Così funziona in Germania e questo a prescindere dal tipo di lezione in questione.
Ovvio, poi, che l’obiettivo di alcuni sia far passare un messaggio diverso: la multa viene perché non ha seguito le ore di “sesso” (ohibò). No, la multa viene fatta perché il genitore ha infranto la legge. Stop.