Mentre la stampa straniera parla della riunione dell’Ecofin di oggi come della prima riunione (dopo più di 5 anni) dei ministri delle Finanze, dove per la prima volta si parlerà di investimenti e non di piani di salvataggio e riforme dolorose, l’ex premier Monti Monti rilascia una intervista a Repubblica dove sentenzia: “Cambiamo il trattato per fare investimenti”.
All’ordine del giorno dell’Ecofin di oggi, tra le altre cose, c’è il piano di investimenti lanciato il 26 novembre da Jean-Claude Juncker che dovrebbe mobilitare fino a circa 315 miliardi di investimenti pubblici e privati in tre anni. In concomitanza con la riunione, arriva l’appello di Monti: ”In Europa abbiamo avuto politiche troppo orientate al breve termine. Ma finalmente si sta iniziando a guardare agli investimenti, non solo privati ma anche pubblici, come ponte fra il presente e il futuro. A considerare la capacità degli investimenti, sia pure finanziati in debito, di generare crescita e perciò di fare fronte agli oneri del debito”. Parole dette da un rigorista che negli anni passati non ha mai “osato” mettere in discussione le scelte europee. In molti si chiedono cosa ci sia dietro questa presa di posizione di Monti (la partita Quirinale?).
Ma tornando al piano di investimenti, secondo alcune indiscrezioni i 28 Paesi membri della UE hanno presentato circa 2000 progetti, tra questi figurano anche i progetti i italiani: si tratterebbe prevalentemente di opere infrastrutturali quali la TAV, vari tratti autostradali e ferroviari, porti e aeroporti, una serie di progetti del piano per il dissesto idrogeologico, e finanziamenti per la banda larga. A fronte della lista italiana, la Cancelliera Merkel, come temevano i maligni di Bruxelles, ha presentato una lista di progetti comuni con la Francia, e guarda caso oggi ha prontamente dichiarato che secondo lei è opportuno che i progetti transnazionali (come quelli franco-tedeschi) abbiano la priorità.
Un tentativo di dirottare risorse verso Berlino?
