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Snam e Terna, ecco quanto conteranno (e incasseranno) i cinesi in Cdp Reti

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Si chiariscono poteri e diritti del socio cinese in Cdp Reti, che possiede le quote di controllo in Snam e Terna. Un’operazione alla quale Formiche.net, spesso in solitudine, ha dedicato approfondimenti e analisi, con la versione anche del presidente di Cdp, Franco Bassanini.

IL PATTO PARASOCIALE

Poteri e diritti sono indicati nell’estratto del patto parasociale che governa Cdp Reti, controllata al 59,1% dalla Cassa depositi e prestiti e partecipata al 35% da società del colosso cinese State Grid. L’estratto è stato comunicato negli scorsi giorni alla Consob, la Commissione presieduta da Giuseppe Vegas che vigila sulla Borsa e le società quotate (qui il documento completo visibile sul sito della società Snam).

L’ANALISI DEL SOLE

I cinesi di State Grid, ha scritto il Sole 24 Ore, “avranno diritti di governance ridotti, ancorché temperati dalla possibilità di opporre su alcune materie come il trasferimento, anche parziale, o l’acquisto di quote di Terna e Snam se ciò facesse sorgere l’obbligo di Opa, e ancora l’incremento dell’esposizione debitoria”. I nuovi azionisti di Pechino di Cdp Reti, comunque, ha spiegato il quotidiano economico-finanziario, “saranno, per così dire, ricompensati dall’impegno assunto dalla società di distribuire ai soci l’intero ammontare degli utili netti maturati”.

VETI E DIRITTI

“A fronte dell’investimento messo in campo pari a 2,1 miliardi di euro (con un premio sul valore di mercato delle due società di circa il 10%) – ha scritto Celestina Dominelli del Sole 24 Ore – i cinesi sono riusciti dunque a strappare una serie di concessioni, non ultima la possibilità di designare un loro rappresentante anche nel board di Snam e Terna dove drovranno comunque astenersi dal ricevere informazioni o documentazione relative a questioni sulle quali abbiano un conflitto di interessi per conto di State Grid o di qualche affiliata”.

IL RUOLO NEL CDA

Ecco i poteri dei cinesi nel consiglio di amministrazione, secondo quanto si legge nell’estratto del patto parasociale: “Il cda della Società sarà composto da cinque membri di cui tre designati da CDP e due dall’Investitore (State Grid, ndr), fermo restando che l’Investitore avrà diritto di nominare due membri del consiglio di amministrazione fintanto che detenga una partecipazione pari almeno al 20% del capitale sociale della Società. Il Presidente del consiglio di amministrazione e l’amministratore delegato (ove nominato) saranno designati da CDP”.

LA COMPOSIZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE

Si legge nell’estratto del patto parasociale di Cdp Reti a proposito di collegio sindacale: “Il Patto prevede che il collegio sindacale della Società sia composto da tre membri effettivi e da due membri supplenti. Fintanto che l’Investitore (State Grid, ndr) detenga una partecipazione pari ad almeno il 20% del capitale della Società, questi avrà diritto di nominare un sindaco effettivo ed un sindaco supplente. Il Presidente del collegio sindacale sarà in ogni caso scelto tra i sindaci effettivi designati da CDP”.

 



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