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Ecco le banche italiane con le maggiori sofferenze. Report Pwc

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L’attività di erogazione dei prestiti bancari è in ripresa. Parola di Fedele Pascuzzi, Antonella Pagano e Laura Gasparini, analisti di Pwc che in un report di recente pubblicazione scandagliano i bilanci delle banche domestiche per valutare la consistenza dei non performing loan. Aspetto per il quale le banche italiane si distinguono in negativo in Europa.

PRESTITI FINALMENTE IN RIPRESA
La buona notizia, invece, è che i prestiti bancari sono finalmente in ripresa dopo il periodo di crisi. “La maggioranza del libro prestiti – scrivono gli analisti di PwC – è destinato alle imprese (45%) e alle famiglie (32%); il 23% residuo a pubbliche amministrazioni e istituti finanziari. Analogamente agli anni passati, i prestiti commerciale si concentrano principalmente nel Nord Italia (il 34,7% a Nord-Est, il 25% a Nord-Ovest) e in particolare
per la costruzione e immobili commerciali (30,3%). Per quanto riguarda gli altri settori,
quello energetico è aumentato del 1,2% rispetto al 2013”. Secondo la Banca d’Italia, a settembre 2014 i prestiti delle banche italiane hanno segnato un lieve calo a 1,84 trilioni di euro (da 1,85 trilioni del 2013), ma ad un più basso tasso rispetto all’anno precedente,
confermando un trend positivo.

PRIMI PER NPL IN EUROPA
Un’indicazione di prossima uscita dalla situazione di stallo in merito ai crediti deteriorati delle nostre banche? Forse. Intanto, la massa di Npl in pancia ai nostri istituti di credito dal 2008 al primo semestre 2014 non ha fatto che aumentare: quelli lordi sono passati da 42 a 170 miliardi.
In complesso gli Npl pesavano per il 4,)% sul totale dei prestiti nel 2008 e oggi sfiornao in media il 20%. Contestualmente per le “maggiori 20 banche italiane sono aumentati
dal 2013 e fino al terzo trimestre 2014 anche gli accantonamenti, soprattutto per rispettare i criteri fissati dalla Bce con gli Aqr. A giugno 2014 l’esposizione ai crediti incagliati era aumentata dell’8% rispetto al 2013: un trend guidato dagli Npl lordi che hanno toccato il picco di 170,3 miliardi a giugno 2014 (+9%), mentre “la quota di Npl netti è rimasta ragionevolmente stabile al 4,9% del totale dei crediti.
Focalizzando l’attenzione sulle prime dieci banche italiane, si nota, secondo PwC, un aumento della quota di Npl netti dal 3,9% al 4,6% nel terzo trimestre 2014. Il livello di coperture è aumentato, invece, da una media del 54,7% al 55,2%. Se si allarga l’analisi alle prime venti banche, la quota di Npl è aumentata dal 4,1% al 5,4%, mentre le coperture sono passate dal 53,7% to 54,8%.

Npe per le singole banche
La situazione non è allarmante, anche se per uscirne il periodo richiesto varia da tre a cinque anni. Nell’analisi di PwC è contenuto un interessante spaccato dell’esposizione a non performing loan (Npe) banca per banca. Da cui emerge intanto la classifica dell’esposizione per l’anno 2013: leader è Mps con una quota di Npl pari al 34,01% del totale del portafoglio; seguita da Banco Popolare (27,35%) e Bper (25,56%). Sopra il 20% si collocano anche Bpm, Unicredit, Iccrea, mentre sfiorano la soglia (19,95%) Bp Vicenza e Ubi (18,98%). Sotto Intesa (16,85%) e Veneto Banca (17,43%), mentre le best in calss sono Credito Emiliano (7,63%) e Mediobanca (5,55%). Con gli Aqr la situazione è cambiata. Gli Aqr cioè hanno fatto emergere più chiaramente le quote di Npl in pancia facendo salire di 1 o due punti percentuali le quote appena elencate – senza tuttavia stravolgere la classifica.

Le best in class grazie alle coperture
Un altro interessate spaccato mette in relazione la percentuale attuale di Npl netti sul portafoglio crediti totale (in media 4,8%) e il livello di coperture (in media il 55,6%).Le italiane che hanno il miglior posizionamento in questa griglia, cioè un miglio rapporto tra quota di Npl e livello di coperture sono Bp Sondrio e Mediobanca; seguire da Intesa, Unicredit, Bnl e Banca Sella. La peggiore (Npl molto sopra la media e coperture ben al di sotto) è Banca Etruria, che si posiziona peggio di Mps e Carige in media come coperture e leggermente sopra quanto a Npl netti su crediti totali.

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