Oltre al conflitto con i ribelli filorussi, l’Ucraina soffre anche per la corruzione e la crisi economica. Poco è cambiato dalla fuga dell’ex presidente Victor Yanukovich un anno fa. Secondo Andrei Bychenko, ricercatore del Centro di analisi Razumkov di Kiev, “il presidente Piotr Poroshenko e il governo ucraino hanno ancora un piccolo margine di fiducia della popolazione”.
LE PRIORITÀ DEGLI UCRAINI
I sondaggi del centro indicano che la priorità del 79,4% degli ucraini è la fine della violenza nell’Est del Paese, mentre il 47,9% vuole più benessere economico. Per il 33,8% la lotta alla corruzione è fondamentale per un rinnovamento e il 21,8% crede invece che per ripartire bisogna innanzitutto normalizzare le relazioni con la Russia. Il 20,5% pensa invece sia bene puntare sull’associazione con l’Unione europea.
INDICI ECONOMICI
A un anno dalle proteste di piazza Maidan, l’economia ucraina continua a sprofondare. Se il 2013 è stato un anno di recessione, il 2014 è stato ancora peggiore. Il Prodotto interno lordo ha sofferto una contrazione tra il 6,5% e il 8,3. La Crimea rappresentava il 3,7% del Pil ucraino e Donetsk il 16% e un quarto delle esportazioni.
GLI AIUTI DEL FMI
Nonostante il Fondo monetario internazionale abbia aumentato a marzo il finanziamento a 19 miliardi di euro, la Banca nazionale dell’Ucraina sostiene di aver bisogno di altri 15 miliardi di euro. Quest’anno c’è stata una forte svalutazione della moneta, la hryvnia, e l’inflazione è arrivata al 10%.
IL CASO DI ANTONOV
Di tutte le imprese ucraine solo la Antonov, tra i leader mondiali nella fabbricazione di aerei, è riuscita a mantenere le vendite nel 2014. Ma il conflitto con la Russia gli è costato caro: Antonov ha sospeso la collaborazione nei progetti militari russi, limitandosi al settore civile.
LEADER IN CORRUZIONE
Se il conflitto ha aumentato l’instabilità economica, la corruzione continua a montare. I settori più colpiti sono le infrastrutture e l’energia. Secondo l’organizzazione Transparency International, l’Ucraina è al 144° posto in una lista dei 177 Paesi più corrotti. Il primo ministro Arseni Yatseniuk, ha accusato l’ex presidente Yanukovich di aver rubato circa 29 miliardi di euro (il 20% del Pil) in quattro anni di mandato.
NUOVE RIFORME
Non sembra che il presidente attuale sia capace di combattere questo problema. Poroshenko (qui il ritratto di Formiche.net) ha dovuto accettare le dimissioni di Tatiana Chornovil, direttrice del Comitato nazionale anti-corruzione. Chornovil è una giornalista nota per le sue inchieste su politici e imprenditori corrotti. Ma si è dimessa denunciando la mancanza volontà politica di Yatseniuk di combattere la corruzione, “affogando ogni tentativo in un marasma burocratico”, ha scritto.
L’ong “Programma per rianimare le riforme”, nata durante le proteste a piazza Maidan, aveva preparato un programma con 30 proposte di legge. Ma l’iniziativa non ha avuto molto successo. Per Oleksii Jmara, rappresentante dell’ong, “la corruzione non se ne è andata con Yanukovich, ma continua ad essere qui, in nuove forme”.