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La Germania è disarmata (forse troppo)

Articolo tratto da Nota Diplomatica

Ha provocato ilarità tra gli alleati la rivelazione della televisione tedesca ARD che le truppe della Bundeswehr — l’erede dell’una volta potente Wehrmacht — sono state costrette a partecipare a recenti manovre norvegesi della “Forza d’intervento rapido” Nato armate di maniche di scopa dipinte di nero per “simulare” le canne delle mitragliere, nei fatti mancanti.

Dopo un ruolo centrale in due guerre mondiali, alla fine dell’ultimo conflitto era sembrata un po’ a tutti una buona idea procedere alla castrazione militare della Germania. Si è forse ecceduto.

La spesa militare tedesca — 1,3 percento del PIL nel 2013 — è mediamente inferiore a quella degli altri Paesi aderenti al Patto atlantico e, secondo molti, anche quel poco è speso male. Una commissione parlamentare di Berlino ha trovato l’anno scorso che degli 89 caccia da combattimento nominalmente in servizio, solo 38 erano in grado di prendere il volo.

Dei soldati assegnati alla “task force” Nato, al 40% manca la pistola, mentre il 30% è anche senza la mitraglietta di servizio MG3. Operare di notte è un problema: manca il 76% dei visori notturni. L’alto commando tedesco fa sapere che potrà gestire le insufficienze — a necessità — attraverso una “molto dinamica rotazione” delle armi tra i reparti impegnati in eventuali combattimenti.


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