Circa sei milioni di cittadini israeliani decideranno oggi la composizione del nuovo Parlamento. Le elezioni sono diventate una sorta di plebiscito sulla continuità del premier Benjamin Netanyahu, dal 2009 alla guida del governo.
A dicembre il premier ha cacciato due dei suoi ministri perché organizzavano un “complotto” contro la coalizione. Stanco delle critiche e degli ostacoli alla sua gestione, Netanyahu ha chiesto le dimissioni del ministro delle Finanze, Yair Lapid, e del ministro della Giustizia, Tzipi Livni. Così, l’appuntamento è stato anticipato.
Gli ultimi sondaggi danno in vantaggio il patto del centro sinistra tra Isaac Herzoh e Tzipi Livni. Intanto, Netanyahu ha lanciato un invito al candidato Moshe Kahlon per fare una nuova alleanza. “Non ci sarà un governo di unità con il Partito laburista. Ci sarà un governo di unione tra forze nazionali”, ha detto il premier. Per formare il governo è necessario sommari più di 20 seggi su 120. I risultati si sapranno alle 22 (ora italiana).
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