Renzi fa il vuoto intorno a sé. Non si costruisce una classe dirigente intorno. E’ e vuole essere l’uomo solo al comando, a colpi di sciabolate di comunicazione. Lui semplifica, lui è veloce. Ma, al tempo stesso, c’è Oscar, Oscar Farinetti che lavora di ago e filo. Che tesse e prova a dialogare con i corpi intermedi. A suo modo, come gli sussurra la voce della tradizione – mangia con il pane.
E così Oscar è nuovamente dappertutto a supplire la politica che, in nome dei valori imposti dalla comunicazione “fattivista” – velocità e semplificazione -, non ha tempo per mettersi attorno al tavolo con uno come Landini. Oscar ci prova e coltiva l’ambizione di prendere per la gola con la stessa battuta al coltello Bersani, Landini e Matteo, al quale la battuta piace assai.
Se dovesse mai verificarsi a Fontanafredda un pranzo o una cena tra Farinetti, Landini, Renzi e Bersani, beh pagherei gli 8000 euro di sconto fiscale del jobs act per parteciparvi. Se ne potrebbe scrivere un’intera fenomenologia. Dal biodiverso nell’agroalimentare al biopresto nel quale si tuffano ogni sera i colletti e i girocolli di Landini.
Già, Landini. Il quale, adesso, è proprio nei guai. L’endorsement con tanto di apertura al dialogo, che Farinetti gli ha recapitato ieri sera da Michele Santoro ad Annozero, deve avergli creato non poco imbarazzo. Ha infatti sgombrato il cielo delle nubi da cui partiva il suo tuonare su corruzione e politiche industriali. Sembrava un lupo ammansito. Cosa farà adesso?
Landini, con la sua aria da unionista dell’Ulster, non ha di fronte né un padrone che gli toglie il pane di bocca, né krumiri che disertano gli scioperi. Anzi un padrone, adesso, lo invita a pranzo. Sic!