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Così si può (e si deve) fermare il genocidio dei cristiani

Caro direttore, volentieri rispondo al tuo appello. Io penso esattamente che quello proposto al premier Renzi e all’Alto Commissario Mogherini sei mesi orsono (con una raccolta di 220.000 firme), sia la migliore e concreta azione da farsi per evitare la drammatica strage di cristiani, cioè:

1) elaborare una politica esauriente di asilo per motivi religiosi, con particolare attenzione alla situazione dei cristiani perseguitati.

2) Incrementare il monitoraggio dell’UE della situazione delle comunità cristiane e di altre religioni all’interno del dialogo politico con i Paesi del Medio Oriente e africani, e di elaborare politiche di vicinato europee, compreso il sostegno finanziario, in base al grado di libertà religiosa e di tutela e consapevolezza dei diritti umani fondamentali.

3) Promuovere politiche europee per il ritorno, appena possibile, di rifugiati e delle loro famiglia nelle comunità originarie di appartenenza“.

Le Nazioni Unite, così scosse dalla morte violenta di circa 500 yementiti la scorsa settimana, dovrebbero finalmente agire con lo strumento già più volte autorizzato della “Responsabilità a proteggere”. Dopo il massacro di Sebrenica, colpevoli le milizie olandesi, e quello del Ruanda-Burundi non è più possibile chiudere gli occhi, né comportarsi con ignavia.

Stiamo assistendo a una epurazione e a un genocidio dei cristiani in molti Paesi del mondo. Ogni silenzio e incertezza, sono conferma di complicità inaccettabili.


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