C’è spazio per una razionalizzazione che porterà a un taglio dei costi nell’ordine dell’8% per le banche Popolari. Parola di Mediobanca Securities che in un report spiega come il controllo dei costi sia cruciale per “ottenere profittabilità in un ambiente caratterizzato da tassi ultra-bassi e crescita anemica”.
CHI TAGLIA I COSTI
Secondo la simulazione condotta dagli analisti di Mediobanca Securities, il possibile taglio di 600 milioni di euro, pari in media all’8% delle uscite riportate nei bilanci 2014, con un picco del 14% per Popolare di Sondrio, “derivererà solo per il 25% da riduzioni nell’organico, che sono molto meno possibili anno dopo anno. E, cosa più importante, il risparmio stimato riflette il recupero di efficienza della singola banca e dunque rappresenta di fatto il valore aggiunto che ciascuna banca può portare al tavolo di una possibile aggregazione”.
IL VALORE CHE SI CREA RISPARMIANDO
Secondo Mediobanca il Pe (prezzo/utile) al 2018 sarà per le Popolari di 9,5 volte, al netto delle tasse. Il valore lordo è invece ridotto per effetto dei costi di ristrutturazione che le banche dovranno sopportare per attivare i pre-pensionamenti. “Al netto di questi costi – scrive Rovere – il valore medio creato dalla razionalizzazione è pari al 15% della capitalizzazione, spaziando dal 20% di Creval e Popolare Sondrio all’11% di Bpm”.
… E L’UPSIDE IN BORSA
Esclusi i benefici della razionalizzazione, Mediobanca stima rialzi medi del 15% per le azioni del campione, per arrivare al 20-25% di Banco Popolare, Bper e Ubi. Un rialzo che include, “anche un calo del 10% all’anno nei bilanci 2015-2018, che sarà determinato dalla diminuzione dei tassi di interesse. Aggiungendo il valore creato dalla razionalizzazione, calcoliamo un ulteriore upside medio del 15%”.
BP, BPER, BPM E UBI I NOMI PREFERITI
Nel report Mediobanca non compie alcun cambiamento di rating sui titoli che già copre e inizia la copertura di Popolare Sondrio con giudizio neutral. Ma l’analisi dei risparmi stand-alone porta ad alcune significative riflessioni. “Bper e Ubi risultano i soggetti con la posizione più appetibile – si legge nel report di Mediobanca Securities – in quanto sono quelle che mostrano il miglior bilanciamento tra upside, potenziale di razionalizzazione e protezione dall’incertezza regolatoria. Inoltre, la razionalizzazione delle minority in Ubi potrebbe comportare un aumento di 40 punti base nel suo Cet1. Bpm merita di essere inserita nel gruppo delle migliori, in quanto promette una migliore remunerazione degli azionisti. Banco Popolare mostra un ampio upside e non ci preoccupano particolarmente i rischi collegati al potenziale inasprimento del quadro regolatorio”.