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Regno Unito, il futuro (politico) alla scozzese?

Il futuro del Regno Unito potrebbe essere in Scozia. Almeno quello politico. Perché anche se per molti anni il Partito laburista ha potuto contare sul sostegno elettorale scozzese, nelle prossime elezioni del 7 maggio non sarà più così. Nelle elezioni del 2010 il partito di Ed Milliband aveva vinto 41 dei 59 seggi in Scozia. Oggi i sondaggi indicano che il Partito nazionale scozzese (Snp) ha preso il volo nei consensi senza appoggiarsi a nessun altro partito.

ASCESA DELLA SCOZIA

L’ultimo sondaggi di Ipsos MORI rileva il 54% dei voti per i nazionalisti, il 20% per i laburisti, il 17% per i conservatori e il 5% per i liberal-democratici. Senza la Scozia i laburisti difficilmente potranno raggiungere la maggioranza della Camera dei Comuni, così come non potranno farlo neanche i conservatori. L’influenza del Snp è aumentata negli ultimi anni, nonostante la sconfitta nel referendum per l’indipendenza a settembre del 2014. Durante la campagna elettorale il partito si è concentrato sul messaggio di una trasformazione per un mondo più giusto e ugualitario, con la Scozia a occuparsi dei propri problemi per alleggerire la gestione nazionale.

IL PESO DEI VOTI

Ma la vittoria per gli indipendentisti scozzesi non è ancora certa. Il leader del Snp, Nicola Sturgeon, ha invitato i suoi sostenitori ad impegnarsi ancora nella campagna elettorale. Su Twitter ha proposto: “Dimentichiamo i sondaggi. Solo con i voti si vincono le elezioni”. E un altro tweet ancora: “Quanti più seggi vincerà il Snp, più forte sarà la Scozia. Continuiamo a lavorare duro”.

ESERCITO DI DONNE

La leadership di Nicola Sturgeon ha aiutato molto il successo di Snp fino ad oggi e, di conseguenza, il nazionalismo scozzese. Il partito è diventato la terza forza politica nel Regno Unito e sarà determinante nella configurazione del nuovo governo inglese. Conta su più di 100mila militanti e un vero esercito di volontari (soprattutto donne) in tutto il territorio.

IL LEADER DEL SNP

Sturgeon è la prima donna alla guida del governo autonomo scozzese. Succede nell’incarico ad Alex Salmond, dopo che il 19 settembre, a seguito della sconfitta del referendum per l’indipendenza, ha annunciato le sue dimissioni. Il giorno dell’insediamento, Sturgeon ha detto che “essere la prima donna è una responsabilità aggiuntiva” e che spera di poter contribuire con il suo ruolo perché “ogni donna possa sviluppare il proprio potenziale”. Ha 44 anni ed è considerata il leader più popolare del Regno Unito, sorpassando David Cameron, Ed Miliband e anche Nigel Farage.

PRENDERE APPUNTI

“Il risultato di queste elezioni sarà un Parlamento senza maggioranza, e questo offre alla Scozia l’opportunità senza precedenti di avere una voce che sarà finalmente ascoltata a Westminster”, ha detto Sturgeon. “La Scozia – ha aggiunto – non resterà senza potere con un Parlamento distante. Westminster prenderà appunti da noi da adesso”.


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