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Marcia per la vita, chi partecipa e perché alla quinta edizione

L’anno scorso, sempre nel mese di maggio, sono stati in quasi 40 mila quelli che hanno sfilato a Roma per la quarta “Marcia Nazionale per la vita”. Il corteo si chiuse in piazza San Pietro, dove Papa Francesco scese fra i partecipanti, marciò un po’ con loro e, con parole assolutamente non di circostanza, li incoraggiò a suo modo: «Andate avanti così: la vita va difesa sempre!».

Ora manca solo un giorno alla quinta edizione di questa kermesse che, nata in sordina nel 2011, partirà domani alle ore 14.00 da via della Conciliazione, per concludere il suo percorso nel centro storico di Roma.

La prima “Marcia Nazionale per la vita” si svolse in Italia nel piccolo centro di Desenzano del Garda, in provincia di Verona, vedendo solo un centinaio di partecipanti, laici e religiosi e, fra quest’ultimi, una nutrita schiera dei Frati Francescani dell’Immacolata, allora guidati dal fondatore padre Stefano Manelli.

Nel sito ufficiale delComitato Marcia per la Vita”, si ribadiscono quelle che sono le finalità della manifestazione fin dalle origini, quando cioè a guidare il movimento vi erano, fra gli altri, i giornalisti pro life Francesco Agnoli e Mario Palmaro, cioè «testimoniare l’amore per  la vita, dal suo concepimento alla morte naturale, senza compromessi».

Sono annunciate presenze alla Marcia da ogni parte d’Italia e anche dall’estero, in particolare con l’intervento dei maggiori rappresentanti delle organizzazioni per la difesa della vita e della famiglia dei maggiori Paesi d’Europa. Moltissimi anche i fedeli organizzati dalle parrocchie di Roma e d’Italia ma, assicurano i promotori, non pochi saranno anche i non credenti, accomunati con i pro life dal desiderio di affermare quei “principi non  negoziabili” che appartengono a tutti gli esseri umani.

Alla mobilitazione romana, dopo il clamoroso appoggio del Papa l’anno scorso, sono arrivate inedite e straordinarie adesioni dal mondo della Chiesa “ufficiale”, ormai determinata a muoversi a 360° gradi, affinché, come ha fatto notare monsignor Alain Castet, vescovo di Luçon, «il crimine non venga trasformato in diritto» (citazione di Mauro Faverzani, Marcia per la Vita, tutto pronto: incredibile consenso di adesioni e presenza sui media, in agenzia “Corrispondenza romana”, 9 maggio 2015). Oltre alla rinnovata presenza del patrono del sovrano militare Ordine di Malta, un “habitué” della manifestazione, Raymond Leo Burke, quest’anno abbondano quindi le (annunciate, vedremo se confermate) presenze di altri importanti cardinali come il prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi Angelo Amato, il prefetto della Congregazione per l’Educazione Cattolica, cardinale Zenon Grocholewski e il prefetto della Congregazione per i vescovi cardinale Marc Ouellet. Poi dovrebbero anche esserci noti prelati europei come monsignor Stanislaw Gadecki, presidente della Conferenza episcopale polacca, monsignor Józef Michalik, vicepresidente della Conferenza episcopale europea e monsignor Mario Iceta Gavicagogeascoa, presidente della subcommissione episcopale per la Famiglia e la Difesa della vita spagnola.

Messaggi significativi sono giunti da vescovi impossibilitati a partecipare fisicamente ma del tutto favorevoli alla manifestazione, come ad esempio monsignor Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, che ha rimarcato come «nell’Europa stanca e pigra vi sia bisogno di suscitare una profonda consapevolezza di questa verità. Il futuro del nostro Continente dovrà conoscere una rinnovata stagione di generosa apertura alla vita, perché l’Europa torni ad interpretare un ruolo importante nel panorama internazionale nei prossimi decenni» e monsignor Luigi Negri, arcivescovo di Ferrara-Comacchio, che ha evidenziato come la Marcia per la Vita per l’Italia e per il mondo cattolico, così tentato dal «minimalismo» e dall’evitare «responsabilità culturali e sociali», rappresenti «un suono di campane che invitano a vivere con il sacrificio e la letizia che il Signore Gesù dona sempre largamente a coloro che offrono la propria vita per Lui e per la Sua Chiesa». Anche l’arcivescovo di Trieste monsignor Giampaolo Crepaldi ha evidenziato nel suo scritto come anche questa V edizione della Marcia costituisca «un’iniziativa coraggiosa e profetica, che richiama tutti ad amare ed a rispettare la vita come la condizione per dare espressione vera ed autentica alla nostra umanità», ed anche l’arcivescovo di Trani-Barletta-Bisceglie monsignor Giovan Battista Pichierri ha parlato della «valenza profetica» della manifestazione.

Molte le realtà associative presenti all’evento con le proprie bandiere, i propri slogan ed i propri striscioni. Tra queste, l’Istituto del Verbo Incarnato con circa 200 partecipanti, l’associazione “Famiglie Numerose”, i Giuristi per la Vita, l’Unitalsi, l’Ordine di Malta col Gran Priorato di Roma e naturalmente numerosi “Centri di Aiuto alla Vita”, fra i quali l’assiduo Cav di Roma “Palatino”, che ha sede proprio a 100 metri dal luogo in cui approderà verso le 16.00 la Marcia, cioè piazza della Bocca della Verità.

Molte le delegazioni estere che hanno organizzato pullman e viaggi aerei in comune, fra le quali quella guidata da John Smeaton, presidente della britannica Spuc, Society for the Protection of Unborn Children, Maria Medise, coordinatrice dell’inglese Voice of the Family, Colleen Bayer della neozelandese Family Life International e molte altre sigle, da Irlanda, Francia, Olanda, Germania, Svizzera, Malta, Croazia, Slovenia, Romania, Stati Uniti, Canada, Australia.

La V edizione della Marcia per la Vita vivrà un primo momento domenica alle ore 12 in piazza San Pietro per l’Angelus di papa Francesco, di cui è previsto un saluto ai partecipanti. Poi, alle ore 14, avrà ufficialmente inizio con la proposta di cinque testimonianze, che daranno il senso dell’iniziativa: quella di una giovane donna, aiutata a mantenere il proprio figlio dal Centro per la Vita di una parrocchia romana; poi quella di altre due giovani, che hanno abortito; quella di un giovane monaco americano, per raccontare dell’aborto di sua madre; infine, quella della giovane madre di un figlio malformato che volevano abortisse. Due fratelli, entrambi ventenni, presenteranno e spiegheranno inoltre una canzone da loro composta contro l’aborto. Il corteo partirà poi da via della Conciliazione-angolo via Traspontina, proseguirà per corso Vittorio Emanuele, piazza Venezia, Teatro di Marcello ed, infine, giungere alla Bocca della Verità. Qui, tutti i gruppi pro-life stranieri saranno sul palco assieme alla portavoce della Marcia Virginia Coda Nunziante, che pronuncerà il discorso di chiusura.



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